SIMPLE MINDS - Street fighting years


Gli anni '80 stanno ormai finendo ma il glorioso decennio è chiuso da un album speciale dei Simple Minds, gruppo scozzese già recensito qui. La perla è una fusione tra il pop, il rock e le sonorità celtiche, largo quindi a gloriosi fiati, a delicati strumenti a corda e a grancasse tonanti. Street fighting years (1989) lo possiamo considerare come un'opera vera e propria, non come un insieme di brani distinti. L'inizio è folgorante con la canzone che dà il titolo all'album, fa subito entrare nell'atmosfera dominante, ribadita da altri pezzi dorti come Soul crying out, Wall of love (molto più rockeggiante del resto però) e lo splendido lento di This is your land, brano quasi acustico ma imperdibile. E sorpassando la metà del disco arriviamo ad una serie di capolavori come Kick it in e Let it all come down, con poderosi assoli, la gradevole Mandela day, unica estranea dell'opera, molto leggera e non troppo impegnata. Ma il terzultimo e il penultimo brano sono quelli che ci regalano le emozioni più forti, il capolavoro Belfast Child e il suo degno rivale Biko, due brani-stereotipo del disco che nella loro lunghezza e complessità racchiudono l'intera opera, la prima più acustica e la seconda possente e ricca di suoni scozzesi. Chiude il brano l'ouverture di cornamusa When the spirit rise, un gioiello di breve durata.