PREFAB SPROUT - LET'S CHANGE THE WORLD WITH MUSIC

Chi segue l'Area Musicale ha seguito anche l'ultima parte della storia di Let's Change The World With Music (abbreviamo in LCTWWM), la fuga di notizie su internet, le tracklist provvisorie, le anteprime, la data ufficiale, la diffusione, le recensioni positive. Ma è appunto l'ultima parte della storia, perchè LCTWWM è un album nato nel 1992, non pubblicato dalla Sony (a causa, sembra, del contenuto religioso) e perso nei meandri della discografia dei Prefab Sprout. Insieme a un concept album su Michael Jackson, a molte b-side, bonus tracks, canzoni scritte per altre, Paddy McAloon cela un tesoro fuori dai vincoli classici del mercato discografico. LCTWWM è l'eccezione, è infatti uscito il 7 settembre 2009, a 8 anni da The Gunman and other stories e a 6 dall'album solita di I trawl the megahertz. In mezzo ci sono i problemi di salute dell'autore, la sensazione che la storia dei Prefab Sprout e l'impressionante che uno dei più grandi autori del pop britannico si sia ritirato. Paddy McAloon però è solamente invecchiato, non pensa minimamente a ritirarsi, e lavora ancora ai vecchi nastri mai pubblicati, riprendendo il progetto di cambiare il mondo con la musica. La Sony questa volta lo pubblica, tramite la Kitchenware, ed è l'8° album dei Prefab Sprout, a 25 anni dal primissimo Swoon. Da grandi attese nascono grandi aspettative, e quanto a fine di luglio il sito (praticamente ufficiale) dei fan dei Prefab Sprout svela il primo singolo, Let there be music, le sensazioni sono diverse. Chi viene spiazzato dal rap iniziale, dai sintetizzatori (in netto contrasto con quanto fatto per esempio in SteveMcQueen e The Gunman, album acustici), chi è felice di ritrovare i Prefab Sprout in questa luce. I due mesi successivi svelano pochissimo, l'album è nascosto bene agli occhi della rete, ma non a quelli della radio. Un programma tedesco infatti svela alcuni brani, che tuttavia fanno poca strada in rete, anche per via della scarsa qualità. Il 7 settembre è la data della svolta: Let's Change The World With Music è uscito (almeno nel Regno Unito). Se non fosse per il lieto fine, è la stessa storia del glorioso Smile, album dei Beach Boys e perduto per anni e anni, circondato da un alone di capolavoro misterioso, di quel geno e sregolatezza che lo fece distruggere dallo stesso Brian Wilson che lo produsse. Se non vogliamo considerare il secondo tentativo di Wilson di registrarlo (uscito poi nel 2004), è la stessa storia, e Paddy McAloon ce lo ricorda, allontanando comunque ogni pretesa di eguagliare una delle band più importanti della storia del rock. Ma una delle presentazioni più lunghe dell'Area Musicale non può prescindere dall'album, che solo ascoltato può mostrare la sua storia. Perchè si sente il peso dell'età, in una produzione approssimativa, in alcuni schemi che sarebbero tornati sia nei Prefab Sprout che non, ma si sente anche la più grande qualità dell'autore, che riesce a formare canzoni senza tempo e spazio, come la tradizione di George Gershwin, Cole Porter e Irving Berlin, l'eroe citato in I Love Music, un brano con suggestioni sintetiche, ritmo semplice e cantabile, quasi da musical. Accanto ai grandi autori, c'è anche l'avanguardia, la ricerca sonora, che trova un esempio in Pierre Boulez (sempre in I Love Music) e ci fa sognare nelle tastiere di Earth: the story so far, in una canzone dolce e ricca di spunti, che saranno sfruttati a pieno in Andromeda Heights. L'album del 1997, il preferito di McAloon, è già rintracciabile, nei viaggi delicati di Angel of love e Falling in love, oppure nella particolarissima Meet the New Mozart, dominata da un'elettronica non invasiva, che rimane su uno sfondo stranamente rarefatto. Il talento più pop si sfoga in Ride, ritmato pezzo, quasi un pezzo unico della collezione per particolarità; il ritornello non nasconde la ricerca di sonorità nuove, forse anche in contrasto con lo stile chitarra-batteria che ha fatto grande Steve McQueen. Il talento compositivo è sotto gli occhi di tutti, basta sentire God Watch Over You, dominata dal pianoforte, e da un senso di chiusura, anche per la voce particolarmente matura ed espressiva. Lo stesso discorso vocale è per Music is a princess, dall'impostazione classica ma non per questo stantia o inflazionata. LCTWWM è uno degli album più attesi e uno dei migliori di questo 2009, nonostante le imperfezioni dovute al tempo e al semplice riassestamento dei brani (e non a una vera e propria produzione). Contano ancora le qualità personali, il talento compositivo, la melodia, anche lasciando poco spazio a maghi degli strumenti, al tecnicismo, verso un approccio di ricerca diverso, per una musica senza tempo, come quella di Smile.