STING - IF ON A WINTER'S NIGHT

Se una notte d'inverno un viaggiatore è un romanzo di Italo Calvino, particolarissimo e molto importante per comprendere il sistema dello scrittore italiano. E' un romanzo che non si ferma nei confini dello stato mediterraneo, ma è conosciuto in Europa e anche negli USA (tanto che l'università di Harvard invitò Calvino alcuni anni dopo per quelle che sarebbero diventate le 5 Lezioni Americane). Non deve quindi sorprendere se, a 30 anni dalla pubblicazione del romanzo, nel 2009, Sting fa uscire un album che, almeno nel titolo, ne è ispirato. Non so quanto Calvino possa esserne contento, visto che l'album non è nulla di imperdibile, anzi. Siamo tutti a conoscenza delle nuove passioni di Gordon Summer (che nel 2006 pubblicò un album per liuto e arciliuto con le sue interpretazioni di brani del compositore seicentesco John Dowland), che ormai ha dichiarato che il rock è morto e si è rifugiato in un mondo di canzoni popolari, musica antica, da vecchio inglese. Da un lato è meglio così, piuttosto che trovarsi un cadavere che fa sempre le stesse cose (con risultati sempre e comunque scadenti, come l'album Sacred Love), ma dall'altro non possiamo restare soddisfatti neanche di queste nuove produzioni. Se il precedente Songs from the Labyrinth lo saltai appena dato un'ascoltata, questo If on a winter's night ho preferito approfondirlo soprattutto per il bel singolo Soul cake, derivato da una canzoncina benaugurale dei bambini. Questo è indubbiamente tutto ciò che può rimanere del disco, perchè il resto è perfettamente dimenticabile. Si salvano There is no rose of such virtue, si lascia ascoltare Christmas at sea (anche se è indubbiamente una rilettura che sa di già sentito) e Lullaby for an anxious child. Sting ha pure il coraggio di rileggere anche la sua The Hounds of Winter, originariamente pubblicata in Mercury Falling nel 1996. Lo splendido brano è qui rovinato in maniera quasi sacrilega; certo, rimangono le note, la melodia, ma i nuovi strumenti acustici, la modulazione della voce, sono uno scempio che poteva essere evitato. E' sempre apprezzabile il tentativo di recuperare anche questo tipo di sonorità, ma questo If on a winter's night, nonostante Calvino, è praticamente da cestinare.