XTC - APPLE VENUS VOL. 1

Gli XTC sono un pregevole gruppo anni '80 che ha tra l'altro firmato un album capolavoro come Skylarking, nel 1986. Band con grandi richiami ai Beatles e al pop più scanzonato e artigianale, ormai si è sciolta. Gli ultimi due lavori sono i due Apple Venus, l'omonimo volume 1 e Wasp Star, questa recensione tratta del primo. Uscito nel 1999 è la prima parte di un condensato di 7 anni di lavoro senza pubblicare nulla (per problemi con la casa discografica) e forse anche per questo risulta convincente, la selezione è infatti ridotta a sole 11 canzoni, che spaziano un po' nelle varie aeree del loro stile. L'introduzione è già di per sè ottima: River of orchids parte infatti con archi spezzettati sempre più uniti, fino ad essere accompagnati dalla tromba e dalla voce. Melodia in continua progressione, con l'aggiunta di altri fiati e del coro, è un crescendo di grandissimo effetto che esula un po' dalla forma canzone. Totalmente diversa I'd like that in pieno stile anni '60 in cui domina la chitarra acustica, sorretta da qualche battito di mani, e la voce, un trionfo della semplicità. Il vero capolavoro tuttavia è Easter theatre, che se richiama un po' gli archi di River of orchids poi prende una direzione completamente diversa, creando una ballata con percussioni possenti. Spettacolare interpretazione anche del cantante Andy Partridge, specie nel grandioso ritornello. Echi dei Supertramp più giocosi, quelli di Breakfast in America, in Frivolous tonight. Qui domina un pianoforte in stile country, anche qui la voce, questa volta di Colin Moulding, fa una gran parte, in una divertente canzone pop senza tempo. Richiami un po' a suoni meno convenzionali in Greenman, in cui percussioni quasi tribali e archi, ma anche i flauti, formano una canzone di ben 6 minuti forse un po' ridondante ma di grande fascino esotico. Classicissimi XTC per Your dictionary: pianoforte, chitarre e voce, ma si chiude con le ballate: I can't own her è quella di maggiore impatto. Apple Venus è un album che non innova, non inventa, ma è perfettamente godibile, proprio per questa caratteristica di essere senza tempo, in cui elementi vecchi e nuovi si fondono. Gli XTC non si smentiscono.