Nuovo menù menù


Cerca
in questo sito

sitelevel.com





Copyright ® IMPERO
E' vietata la riproduzione,
anche parziale, delle
pagine contenute in questo sito.
Sito realizzato con Blocco Note
Sito creato l'1 luglio 2000
Privacy Policy






STORIA POLITICA IMPERIALE II
di
Luca Bandieras

Lezione 1: Dalla caduta del governo UDI al primo scontro Nunzio Aquila - 3/12/05-23/02/06

Il Caso Repubblicano, pubblicato nell’ultima lezione dedicata alle fasi della storia imperiale, lasciò una triste eredità per la micronazione, il fatale Blocco per la Repubblica, coalizione formata dal PSR-MBP di Angelo Krucatas e dal MAI di Abramo Aquila, anche resistendo poche ore tolse quei necessari tre voti del PSR al governo UDI, che, superato dai voti della coalizione ATI per 18-17, che cadde.
La prima lezione del nuovo corso parte con questo scenario di smarrimento e di compattezza dei monarchici imperiali per arrivare a quello che può essere definito (secondo le dichiarazioni dell’Imperatore) il 2° reale tentativo mirato a destabilizzare le istituzioni imperiali: il processo a Nunzio Aquila. Con questo termine, che mi permetto di coniare, intendo non solo le due azioni giudiziare condotte dall’Imperatore e da Francesco Spikas ma tutta la vicenda a partire della discussione per l’enciclopedia. Questo periodo di tempo che verrà analizzato comprende anche i primi mesi di operato del nuovo governo ATI, che sarà trattato nella prossima lezione. Il 3 dicembre i Repubblicani abbandonano l’Impero e il 5 fondano Utòpia, notizie di politica estera sì ma la giovane e promettente micronazione sarà spesso parte attiva di diverse attività nell’Impero, come la ripresa delle attività della Lega Italiana Micronazioni. Sul fronte della politica interna si ha in pochi giorni un rimpasto delle cariche perse: il 12 dicembre diventa cittadino Nicola Aquila ed assume la guida del MAI mentre due giorni dopo il socialista (ex cittadino della Repubblica Sovietica) Paolo Stellas diventa capopartito del PSR; per l’importante Ministero degli Esteri si dovrà attendere fino al 22, giorno della nomina di Luca Blau, capopartito del MA&L e leader dell’Alleanza Tripartitica Imperiale (ATI), e della sua sostituzione alla propaganda da parte di Luca Bandieras, segretario del PRI.
Le attività di questi due nuovi ministri non saranno molte vista soprattutto la brevità dell’incarico (fino al 15 gennaio) tuttavia nella propaganda si potranno vedere i primi esempi del metodo adottato durante il governo ATI dal ministro Lorenzo Bandieras.
Il 23 dicembre viene fondato il Partito Mangiamo Tutti dal cittadino davide urso che punta tutto su ideali di onestà e cooperazione a discapito di posizioni ideologiche.
L’inizio del 2006 è improntato sulla campagna elettorale per le terze elezioni imperiali che si terranno dal 16 al 23. Sarà l’Unità Democratica Imperiale (UDI), con la nuova dirigenza di Jacopo Septe eletto dalle Primarie, a fare la prima mossa: il MAI infatti entrerà nella coalizione il 7 gennaio, una mossa che turberà molto la coalizione avversaria, timorosa di andare incontro ad una schiacciante sconfitta. Lo stesso giorno Claudio Septe si iscrive al PCI.
L’11, a 5 giorni dalle elezioni, Nunzio Aquila entra nel PSR di Paolo Stellas a cui darà un grande apporto ideologico e propagandistico. Il 16 Lorenzo Bandieras si iscrive al PRI, dove purtroppo non troverà spazio come deputato per essersi iscritto ad elezioni in corso.
Il 19 entra nella politica un nuovo partito: l’ex capopartito del PCI fonda un movimento fondato sui valori e sulla fede verso il neopaganesimo è il Partito NeoPagano Imperiale (PNPI).
Ecco la situazione politica alla vigilia dei risultati delle terze elezioni politiche imperiali:
ATI- Coalizione di centro
-Movimento Autonomia & Libertà; Luca Blau, leader della coalizione.
-Foedus Italicum; Michele Septe
-Partito Riformista Imperiale; Luca Bandieras
UDI- Coalizione di sinistra
-Partito Comunista Imperiale; Salvatore Konstitution e Federico Konstitution
-Partito Libertario della Micronazione; Jacopo Septe, leader della coalizione
-Partito Liberale Progressista; Francesco Krucatas
-Partito Laici Razionalisti; Giorgio Krucatas
-Movimento Imperiale Costituzionale; Giorgio Konstitution
-Movimento Anarchia Illuminata; Nicola Aquila.
INDIPENDENTI
-Partito Aristocrazia Illuminata; Massimo Konstitution
-Partito Fasci Combattenti; Stefano Stellas
-Partito Socialista Repubblica/Movimento Bucolico Pastorale; Paolo Stellas
-Partito Mangiamo Tutti; Davide Bandieras.

I risultati saranno spiazzanti: l’UDI è colta da una crisi profonda e arriva solo a 18 voti (3 seggi) mentre l’ATI, forte della propaganda, arriva a ben 27 voti (4 seggi) e si aggiudica la vittoria e la creazione del governo, otterranno un seggio anche però ben 3 partiti indipendenti: il PSR, il PFC e il PAI.
Lo stesso giorno viene formato il nuovo governo, dopo pochi dibattiti e molta decisione:
Primo Ministro: Luca Blau- MA&L
Ministro degli Interni: Andrea Spikas- MA&L
Ministro della Giustizia: Francesco Krucatas- PLP
Ministro della Cultura: Michele Septe- Foedus
Ministro dell'Informazione: Lorenzo Aquila- Foedus
Ministro dell'Informatica: Irene Spikas
Ministro della Propaganda: Lorenzo Bandieras- PRI
Ministro della Difesa: Salvatore Konstitution- PCI
Ministro degli Esteri: Luca Bandieras- PRI
Pochi giorno dopo, il 26 gennaio, Lorenzo Aquila tuttavia in un contrasto interno decide di lasciare l’Impero e verrà sostituito il 31 da Massimo Konstitution, tornato in seguito al Caso Repubblicano e ora a un altro incarico ministeriale dai tempi del Governo Misto.
Il 30 gennaio è la volta della fondazione di un nuovo partito: il Partito Socialista Imperiale (PSI) da parte dell’ex membro del PCI Claudio Septe, il nuovo soggetto sarà protagonista di un duro scontro con Nunzio Aquila, furioso per la fondazione di un partito dai principi simili a quelli affermati dal suo.
Con questo avvenimento si arriverà al 1° febbraio con il 6° compleanno della micronazione e ai festeggiamenti. Ma questo mese sarà pieno di grandi ritorni, prima di tutto quello di Federico Konstitution, scomparso da ottobre per problemi di connessione, il secondo sarà quello di Gianluca Blau storico capopartito del MAI, dove farà ritorno come dirigente al fianco di Nicola Aquila, immediata conseguenza del cambiamento sarà la decisione di abbandono dell’UDI.
Ultimo, ma non meno importante avvenimento della lezione è la creazione della Casa dei Riformisti LiberalDemocratici: la prima fusione di partiti della storia della nazione. Il 19 febbraio si uniscono il PLR, il MIC e il PLP in un partito socialdemocratico e progressista, capopartito sarà il Francesco Krucatas.
Lo scontro tra il PSR e il PSI darà poi inizio a qualcosa di più grave che tratteremo nella prossima lezione.

Lezione 2: 23/02/06-19/05/06

La seconda lezione del corso segue un periodo di tempo meno lungo di quelli trattati fino ad ora ma densissimo di avvenimenti e che ha gettato le basi per l’attuale situazione politica. La lezione non è dedicata solo a Nunzio Aquila e a tutto ciò che circonda il politico ma a tutti gli avvenimenti del periodo compreso tra il 23/02/06, inizio dello scontro sull’Enciclopedia Imperiale tra il capopartito del PSR e l’Imperatore e il 19/05/06, data di insediamento di Francesco Krucatas (altro protagonista della prima e dell’ultima parte di questa parte di storia) nel seggio vacante del PSR, tra polemiche e attacchi da entrambe le coalizioni. Ma intorno alle vicende del partito socialista si intrecceranno molti altri avvenimenti tra i grandi rivali della politica imperiale.

Se nelle normali campagne elettorali il livello rimaneva sempre basso e non si superava mai la discussione i toni usati dal PSR nei confronti del rivale PSI sono molto aspri e duri, spesso con riferimenti personali al capopartito Claudio Septe. Il duello però assumerà proporzioni nazionali con la cosiddetta “goccia”: l’Imperatore, il 23 febbraio, nel suo periodico controllo dell’Enciclopedia Imperiale e dei suoi aggiornamenti, aggiunge alla frase formulata dal ministro della Cultura Michele Septe un nuovo pezzo, creando così la voce del PSI in questa veste:
Partito Socialista Imperiale : partito fondato il 29 gennaio 2006 da Claudio Septe fuoriuscito dal PCI per mancanza di dibattito interno. Basato su libertà, giustizia ed uguaglianza in simbiosi con le teorie socialiste ma con l'idea che il socialismo debba essere libertà e non imposizione forzata. Il partito subì un attacco feroce dal PSR-MBP guidato da Nunzio Aquila, timoroso della concorrenza.
L’intervento tempestivo del capopartito del PSR sull’ultima frase è di denuncia dell’Imperatore, accusato di essere a favore del PSI. La correzione di Emanuele Spikas è altrettanto veloce e viene inserita una citazione dello stesso Nunzio Aquila.
La frase contesa viene quindi modificata con: “Il partito subì un attacco feroce dal PSR-MBP guidato da Nunzio Aquila, il quale sosteneva che il suo partito avesse il copyright sul socialismo.
Le acque sembrano calmarsi ma l’attacco del PSR ha un effetto molto duro su Francesco Spikas, capopartito del PNPI e alleato con lo stesso dal 30 gennaio. Il Partito Neo-Pagano quindi si mobilita per cacciare il partito socialista accusato di attività sovversive, in poche ore tutti i membri votano l’espulsione e quindi si rompe la coalizione Sinistra Imperiale, terzo polo dell’Impero.
La decisione non sarà ovviamente gradita da Nunzio Aquila, che il 26 febbraio risponde all’azione dei suoi ex alleati con la decisione di restare e il veto di rottura della coalizione, tuttavia le fonti del diritto imperiale e la consuetudine separano forzatamente i due partiti.
Le polemiche non si placano anzi, se ne aggiungono altre il 1° marzo, quando il PNPI entra nell’ATI. Il clima imperiale si infuoca e degenera in un grande conflitto tra le due coalizioni principali, l’UDI dà del traditore ad Francesco Spikas, ex capopartito del PCI ed ora passato “alla concorrenza”, tuttavia questo mette in luce lo spirito conservatore che lo ha spinto ad entrare nell’ATI e convinto i tre leader dell’alleanza ad accettarlo. Con questo la SI è definitivamente spezzata.
Le grandi polemiche fra la sinistra e il centro vengono alimentate, dopo un’iniziale calma, da un altro avvenimento: il 2 marzo il PSI entra nell’UDI, che suscita dubbi in Michele Septe, che, nel suo stile, non si risparmia a provocare gli avversari. La prima risposta al capopartito del Foedus Italicum verrà da Francesco Krucatas, leader della CRLD, che attacca l’ATI accusandola di incoerenza, tirando nuovamente in ballo il passato di Francesco Spikas. L’aria che circola però tra la Tripartitica e Francesco Krucatas non è per niente buona, è stato infatti licenziato dall’incarico di Ministro di Giustizia per scarso impegno e conflitti durante il Consiglio dei Ministri (che vedremo meglio nella lezione dedicata al 3° governo imperiale) e con il Presidente del Gran Consiglio. L’ormai ex ministro non si rassegna e, incurante del licenziamento, presenta le dimissioni in un atto volutamente provocatorio.
La situazione creatasi genera un pericoloso conflitto tra Francesco Krucatas, sostenuto dall’UDI e Francesco Spikas, sostenuto dall’ATI, assumendo così la forma di una brusca discussione tra coalizione e con portata più vasta di quello che si poteva prevedere. Un intervento infine piuttosto marginale dell’Imperatore sugli insulti ricevuti/dati da entrambe le parti farà credere a Francesco Krucatas di essere solo contro tutti e il 3 marzo lascerà l’Impero, compreso il partito e il rettorato dell’università.
Ma se le acque del PSR si calmano Nunzio Aquila torna alla carica sul discorso SI con il suo appello nell’annuncio nella sede del partito dedicata ai “soprusi” dell’Imperatore nei confronti del PSR e del suo leader, siamo ancora al 3 marzo.
La situazione torna piuttosto pacifica nella settimana che segue: il 9 Marco Spikas viene nominato nuovo ministro di giustizia e Luca Bandieras nuovo rettore dell’Università. Il 16 tuttavia prende forma l’ennesima occasione di attacco per Nunzio Aquila: secondo la legge Tipo Stellas, membro del PSR, perde la cittadinanza dopo due mesi di attesa di un nuovo recapito email, in quanto quella inizialmente fornita non era adatta per le mansioni di Impero, il cittadino verrà avvisato più volte dall’Imperatore e da Nunzio Aquila stesso ma l’attacco arriva comunque il 27 marzo, quando la discussione viene arricchita da un nuovo sopruso: “Cittadinanza ritirata senza motivo a Tipo Stellas”.
La risposta di Emanuele Spikas non si fa attendere ed apre un provocatorio topic in Partiti con il titolo: “Nunzio Aquila è un imbecille?”, contestando e spiegando il legale e reale motivo per il quale a Tipo Stellas venne decretata la fine della cittadinanza, per l’e-mail e non un accanimento contro il PSR, ora sostenuto anche dai membri Davide Krucatas e Stan Krucatas, ma la voce imperiale è sostenuta anche dall’aggressivo Francesco Spikas, il quale darà l’inizio alla seconda parte della vicenda del PSR e del suo capopartito con i processi, il primo dei quali viene iniziato il 30 marzo, l’accusa è di atti sovversivi, ma la sentenza verrà annullata il 9 aprile perché non rispettante la procedura in vigore e il codice penale; il capopartito del PNPI richiederà comunque l’apertura di un 2° processo e la richiesta gli verrà accordata il giorno stesso.
Non c’è pace nemmeno per il ministero della giustizia, che il 2 aprile subirà le dimissioni di Marco Spikas, per poco a tempo a disposizione, sostituito comunque il giorno successivo da Federico Konstitution.
Il 23 aprile viene aperto il 3° processo, esteso a tutti i membri del PSR e con l’accusa di alto tradimento. La sentenza di Massimo Konstitution e di Federico Konstitution, ministro della giustizia come già detto, sarà per il 2° processo l’espulsione temporanea, per la durata di tre mesi, mentre per il 3° sarà l’espulsione definitiva; Nunzio Aquila, Stan Krucatas e Davide Krucatas perdono quindi la cittadinanza: è la conclusione di quello che è stato definito il 2° caso repubblicano (anche se sono scettico sulla definizione) e del 2° atto giudiziario della micronazione, siamo al 2 maggio.
Ma le vicende che legano il PSR si protrarranno per altre settimane con l’arrivo dell’altro protagonista della lezione, anzi, dovremmo parlare di ennesimo ritorno: Francesco Krucatas, già tornato alla guida della CRLD al 19 aprile lascerà il partito da lui fondato verso il PSR, ora rimasto senza membri e in attesa del tempo limite per chiuderlo.
Il vero movente della fuga e della nuova dirigenza non sarà tuttavia il desiderio di salvare un prestigio partito imperiale (il primo ad essere fondato) bensì quella più “venale” di ottenere il seggio attribuito a Nunzio Aquila grazie a un cavillo della legge imperiale, la causa sarà poi un contrasto con la leadership della coalizione UDI, che già alle primarie bocciò la sua candidatura a primo ministro preferendo Jacopo Septe. Il movente sarà “svelato” da Luca Blau pubblicamente e scatenerà una bufera politica sul Francesco Krucatas, che non farà certo un’ottima figura davanti ad Marco Aquila, membro del PLM, e ai soliti noti dell’Impero. A richiesta del nuovo cittadino e ad altri membri Luca Bandieras propone una modifica alla legge che avrebbe permesso a Francesco Krucatas di ottenere il seggio, limitando la possibilità ai soli membri del partito o a candidati espressi dalla loro volontà. Tuttavia i tempi lenti del Gran Consiglio non potranno arrestare la corsa al seggio, che verrà regolarmente attribuito il 19 maggio, a questo punto il PSR viene modificato in un partito meno estremista: il Democrazia Socialista (DS).
Gli altri principali avvenimenti del periodo, che prima per esigenze storiografiche non ho inserito, sono la fondazione del Movimento Epuratico Imperiale il 18 aprile da Gianluca Septe (che sarà presto accompagnato dal membro del MA&L Antonio Stellas), la nomina di Michele Septe a Pari Onorario e di Luca Blau, Jacopo Septe, Andrea Spikas, Salvatore Konstitution, Federico Konstitution e Luca Bandieras al grado di Gran Maestri.

Lezione 3: Il governo ATI

Le terze elezioni imperiali, nuova speranza della micronazione dopo un duro scontro con i repubblicani, sono le prime ad evadere dallo schema bipolare di due coalizioni e un partito indipendente. Questa volta i partiti che concorrono soli sono ben 4, ma vediamo lo schieramento completo:
Coalizione Unità Democratica Imperiale (UDI)- Coalizione di maggioranza:
-Partito Libertario della Micronazione (PLM)- Jacopo Septe
-Partito Comunista Imperiale (PCI)- Salvatore Konstitution/Federico Konstitution
-Partito Liberale Progressista (PLP)- Francesco Krucatas
-Partito Laici Razionalisti (PLR)- Giorgio Krucatas
-Movimento Imperiale Costituzionale (MIC)- Giorgio Konstitution
-Movimento Anarchia Illuminata (MAI)- Nicola Aquila
Coalizione Alleanza Tripartitica Imperiale (ATI)- Opposizione:
-Movimento Autonomia e Libertà (MA&L)- Luca Blau
-Foedus Italicum (Foedus)- Michele Septe
-Partito Riformista Imperiale (PRI)- Luca Bandieras
Indipendenti:
-Partito Socialista Repubblicano- Movimento Bucolico Pastorale (PSR-MBP)- Paolo Stellas
-Partito dei Fasci Combattenti (PFC)- Stefano Stellas
-Partito Aristocrazia Illuminata (PAI)- Massimo Konstitution
-Partito Mangiamo Tutti (PMT)- Davide Bandieras
Il risultato, come è facilmente intuibile dal titolo della lezione, sarà la vittoria della coalizione ATI, con 27 voti contro i 18 dell’UDI. Un risultato sorprendente per i membri dell’alleanza, un po’ meno per la coalizione di sinistra che si definirà “in piena di crisi” a partire dalle primarie. Il governo verrà svelato il 25 gennaio 2006 e sarà composto da:
Primo Ministro: Luca Blau (MA&L)
Interni: Andrea Spikas (MA&L)
Giustizia: Francesco Krucatas (PLP)
Cultura: Michele Septe (Foedus)
Propaganda: Lorenzo Bandieras (PRI)
Informazione: Lorenzo Aquila (Foedus)
Informatica: Irene Spikas
Difesa: Salvatore Konstitution (PCI)
Esteri: Luca Bandieras (PRI)
Un governo che quindi prevede 4 volti principalmente nuovi, Michele Septe nella prestigiosa cultura, da sempre occupata da Jacopo Septe, il cittadino onorario Lorenzo Bandieras alla propaganda, Lorenzo Aquila ad Informazione e Luca Bandieras, per breve periodo anche nel governo UDI in campo estero.
Comunque analizziamo passo passo le vicende dei ministeri, le iniziative e le critiche, prima in campo esecutivo per poi passare all’opera parlamentare.
Primo Ministro: Dopo la parentesi Salvatore Konstitution, il leader storico del MA&L Luca Blau torna a guidare Impero come capo del governo. Durante la sua leadership convoca diversi consigli dei ministri e si occupa dei problemi dei vari dicasteri, spesso con veloci sostituzioni ed esperimenti. La sua migliore forza sta nel fatto di avere abbastanza carisma per traghettare la coalizione nelle iniziative del programma elettorale.
Interni: L’assenza di Federico Konstitution durante il governo UDI ha lasciato diverso lavoro da fare al membro del MA&L Andrea Spikas nel ministero degli Interni, con un programma che contempla la revisione della burocrazia imperiale con opportune modifiche in Gran Consiglio. L’opera è stata fatta egregiamente, si ricorda soprattutto la creazione della legge Boni Mores, che determina la modifica veloce di determinate leggi, e arricchita dalla copertura anche degli incarichi classici del ministero, con i decreti per le elezioni, per la campagna elettorale e la chiusura delle attività legislative.
Giustizia: Il grande problema del governo è stato un ministero fondamentale, giustizia. Se inizialmente si era confermato Francesco Krucatas, che secondo la coalizione ATI aveva svolto un discreto lavoro durante la precedente legislatura, il progressivo distaccamento dell’alleanza e del capopartito del PLP e poi della CRLD per questione come il consiglio dei ministri e l’accusa di scarso impegno tuttavia hanno causato il suo licenziamento il 2 marzo.
Nominato quindi Marco Spikas inizialmente i lavori sembrano procedere almeno per quanto riguarda i pareri di costituzionalità ma questo si dimette 2 aprile, per mancanza di tempo e in breve sparirà da Impero. La scelta doveva quindi ricadere sull’artefice del codice penale Jacopo Septe oppure sul disponibile Federico Konstitution, per l’implicazione del primo nel processo a Nunzio Aquila in corso tuttavia si è preferito il capopartito del PCI che svolgerà un discreto lavoro con il processo al PSR e quello a Lorenzo. Si eclisserà appena chiuso il Gran Consiglio per motivi di lavoro, ora ha effettivamente abbandonato per circa un anno la micronazione.
Cultura: Se Jacopo Septe è conosciuto come uno dei personaggi principali della cultura imperiale l’ATI ha sempre sostenuto che nel governo UDI il suo lavoro fosse effettivamente poco, occupandosi solo in extremis dell’aggiornamento della storia e trascurando l’enciclopedia. Nominato quindi il capopartito del Foedus Italicum Michele Septe dopo un ballottaggio con Luca Bandieras, il suo lavoro è stato soprattutto di aggiornamento, come con la costruzione dell’enciclopedia e di popolamento degli archivi cinematografici e letterari, aprendo anche quello delle recensioni videoludiche. Tuttavia non si è limitato a questo, producendo ancora uno dei suoi famosi cortometraggi per il progetto tv, due videogiochi dedicati al panorama imperiale.
Propaganda: Il primo ministro Luca Blau nella precedente legislatura aveva tentato di continuare il monumentale progetto Federico Konstitution, con pochi risultati, almeno in quei due mesi. L’ATI quindi punta su un propagandista di professione, un uomo d’azione e nuovo della politica (iscritto solo il 16 gennaio nel PRI e nominato il 23 ministro); Lorenzo Bandieras quindi potrebbe essere definito un ministro tecnico, e così è stato. Il programma elettorale infatti contempla una riforma, già tentata da Luca Bandieras nel breve periodo della sua carica, che riguarda soprattutto il modulo di propaganda, la ricomposizione del messaggio e l’ausilio di tipi diversi per forum diversi, un altro punto importante è la partecipazione femminile, tuttavia poco riuscita per la mancanza di spunti dell’esiguo popolo femminile imperiale. Il lavoro del ministro è stato buono, anche per l’aiuto e i contributi di Andrea Bandieras, tuttavia poco supportato dalle squadre, senza molti partecipanti. Un mezzo successo.
Informazione: Il corretto Giorgio Konstitution lascia spazio al membro del Foedus Lorenzo Aquila, che però lascia subito il posto, per “contrasti interni”, allo storico Massimo Konstitution, da poco tornato e affiancato da Andrea Bandieras per il nuovo giornale fondato, secondo il programma elettorale, La Voce dell’Impero. La prima uscita è un successo e raccoglie interviste, articoli e le notizie sulle leggi approvate. Purtroppo si bloccherà da subito, lasciando al ministero un periodo di passività destinato a riscattarsi, ma non per merito del ministro, solo con la creazione de l’Osservatore Imperiale.
Informatica: Un ministero che doveva diventare serio non lo è diventato è il grande insuccesso di questo governo. Prima affidato alla storica Irene Spikas, già ministro durante il governo UDI, che purtroppo si è quasi ritirata a cittadinanza passiva, non si combinò nulla. Così anche con il sostituto Gianluca Septe, che datosi per assente per motivi di studio, stava su msn senza occuparsi del suo lavoro, infine contattato da Luca Bandieras e Michele Septe ritirato in una figura abbastanza pietosa. Sostituito infine con Alberto Blau del PRI (ora diventato MR) si è realizzato l’archivio libri, prima che questi se ne vada per le vacanze estive e si concludesse la legislatura senza quindi grandi innovazioni sul campo informatico.
Difesa: Salvatore Konstitution, secondo l’Imperatore, ha svolto un discreto lavoro, con i compiti di normale amministrazione e con alcune proposte per la salvaguardia della nazione. Come per il campo esteri comunque la sua posizione non è stata decisa dalla coalizione di governo ma dall’Imperatore.
Esteri: L’eredità di Angelo Krucatas per Luca Bandieras era sicuramente pesante ma, sempre secondo il monarca Emanuele Spikas, i contatti sono stati molti (con la risposta di Nova Roma), e sono stati ottenuti ben tre riconoscimenti, di cui due trattati. Il primo con Patria, micronazione basata sul culto dell’induismo, il secondo con Hezpenya, firmataria di un trattato anche per la difesa della realtà micronazionalista contro le simulazioni e con il prestigioso governo in esilio di Barule, regione colombiana indipendentista che conta ben 600.000 persone.
Passiamo quindi all’attività legislativa, prima vedendo i membri del Gran Consiglio:
Luca Bandieras (ATI - PRI) (Presidente)
Luca Blau (ATI - MA&L)
Andrea Spikas (ATI - MA&L)
Michele Septe (ATI - FOEDUS)
Salvatore Konstitution (UDI - PCI)
Federico Konstitution (UDI - PLP)
Jacopo Septe (UDI - PLM)
Stefano Stellas (PFC)
Massimo Konstitution (PAI)
Paolo Stellas (PSR-MBP), sostituito in brevissimo tempo da Nunzio Aquila.
La particolarità di questa legislatura, meno duratura del governo secondo gli accordi sul prolungamento estivo, è stata la discussione e la creazione del Codice Penale, formulato in 7 parti riguardanti i temi della giustizia imperiale, le pene, le procedure e i reati dal cittadino Jacopo Septe e via via approvato, con qualche modifica, dai deputati, come una normale legge.
Tuttavia l’ATI ha saputo comunque portare qualche novità anche nella parte legislativa con due leggi: la Squadre, sulle squadre dei ministeri, modifica di Michele Septe a quella proposta da Salvatore Konstitution, giudicata troppo accentrante e la Boni Mores, proposta da Andrea Spikas, per le modifiche rapide ai disegni di leggi e diverse modifiche, tra le quali ricordiamo quella della procedura di votazione delle modifiche stesse che ora vengono conteggiate articolo per articolo, la creazione della carica del Vice Primo Ministro, nominato subito alle elezioni e non solo in caso di necessità, inoltre è stata introdotta la capacità di cambiare nome ai partiti, unica proposta del deputato Nunzio Aquila.
La coalizione di governo, a parte il Codice Penale, ha comunque dato il massimo piazzando i suoi 4 deputati ai vertici della classifica meritocratica.
Riassumendo a questo governo va soprattutto il merito della stabilità e delle proposte sulla burocrazia, tuttavia si auspica che il prossimo (di chiunque vinca le elezioni di settembre 2006) risolva i problemi dell’Informatica e dell’Informazione, risollevandoli dalla passività di questi mesi.

Lezione 4: Storia della politica estera imperiale

Parte integrante dello sviluppo e del prestigio della micronazione è sicuramente la politica estera, una sezione composta principalmente da due grandi blocchi: i rapporti con il Consiglio del Quinto Mondo, la prestigiosa ma molto discussa organizzazione intermicronazionale diretta da Cesidio Tallini (a cui dedicheremo una biografia più tardi per i motivi espressi nella prima frase di questa lezione) e i rapporti con le altre micronazioni, in maniera separata e autonoma.
Il Ministero degli Esteri, insieme a quello cruciale della difesa, non è di competenza del governo, bensì della parte meritocratica di Impero: il Consiglio dei Gran Maestri, l’organizzazione delle più importanti personalità della nazione, senza distinzione di partito o altro, eletta dall’Imperatore e dai Gran Maestri in carica. Le informazioni sono dovute ad un completo resoconto di Emanuele Spikas.
In questa lezione inoltre verranno visti i Ministri degli Esteri, anche se qualcuno è stato già trattato nel primo corso nelle biografie:
-l’Imperatore Emanuele Spikas
-Gianluca Blau
-Paolo Krucatas
-Luca Blau
-Andrea Spikas
-Angelo Krucatas
-Luca Bandieras

La storia di Impero nasce con le prime chat ma la politica estera è caratteristica solo della 2° parte, ovvero della micronazione e comincia le sue attività nel 2003, anche se come tutte le altre attività soffre della grande passività della nazione, piccola e poco interessata. Ma questa prima parte è anche una delle più interessanti, Impero ha infatti rapporti con micronazioni ora sparite o confluite in altre o in simulazioni e con Ponferrata, storica alleata italofona e aderente al Consiglio del Quinto Mondo.
E’ proprio con la repubblica che si vedono i primi fatti: a gennaio Impero è contattato da Ponferrata e in pochi giorni l’Imperatore e il ministro degli esteri ponferratino Spake Rubber si accordano per l'amicizia e l'alleanza delle due micronazioni.
Con le altre piccole realtà italiane possiamo ricordare: il regno di Kred di Andrea I, la Repubblica di Salsealand, con la quale e con Ponferrata verrà fondata la Lega Italiana Micronazioni il 28 agosto 2003 prima come alleanza militare e poi negli ultimi tempi mutata in organizzazione, le Repubbliche di Shalaluba: la Repubblica di Shalaluba, la Nuova Repubblica e la Terza Repubblica, sempre le stesse e rifondate in seguito a distruzioni per opera di ignoti nemici nell’autunno del 2003, quando anche la Terza Repubblica sarà distrutta questa, dopo un periodo breve come Terza Repubblica in Esilio decadrà totalmente nel gennaio 2004; infine si ricordano la Repubblica delle Terre d’Oltreoceano e la Prussia.
I rapporti di Impero con le piccole micronazioni italiane sono molto forti: prima si parla di federazione o confederazione di tutte le piccole entità, ma in seguito all’opposizione di Impero si scelse una via di mezzo il 12 gennaio 2004 viene creato il CIMI: Convenzione Internazionale delle Micronazioni Italiane di cui fanno parte Ponferrata, Impero, Salsealand, Prussia, Repubblica delle Terre d’Oltreoceano e la Terza Repubblica in Esilio. Sarà però un evento unico e una discussione sulle simulazioni farà scoppiare la prima crisi del micronazionalismo italofono il 1° febbraio 2004: Impero e Ponferrata si schierano contrari alle simulazioni pseudo-micronazioni (che quindi si definiscono erroneamente nazioni virtuali) mentre Oltreoceano è di linee più morbide e favorevoli. Non sarà possibile risolvere tutto pacificamente: il 4 febbraio Oltreoceano attacca Ponferrata e ne distrugge il forum, l’azione contro l’alleato spinge Impero a ripudiare ogni rapporto con la Repubblica che viene dichiarata nazione nemica e della quale vengono annullati tutti i trattati e tutte le ambasciate completando l’opera il 16 marzo con lo scioglimento inoltre della CIMI da poco creata.
L’avvenimento tuttavia più importante della politica estera imperiale è del 10 giugno 2004: l’entrata nel Consiglio del Quinto Mondo (5WC, dal nome inglese Fifth World Council). Il rapporto con l’organizzazione intermicronazionale di Cesidio Tallini è cominciata però da molto di più, perfino dal 7 settembre 2003 quando vengono per la prima volta mostrati gli ideali del 5WC e ne vengono condivisi non solo dall’imperatore ma anche dal futuro capopartito del PSR-MBP Nemo Blau. L’entrata di Impero nel 5WC sarà tuttavia per ora accantonata insieme all’idea di lasciare la scelta alla cittadinanza con un referendum.

Solo più tardi, il 10 luglio 2004 Impero ripudia la Convenzione di Montevideo, il Trattato per la divisone dello spazio, il Trattato antartico e la Convenzione sul diritto del mare entrando così nel Consiglio del Quinto Mondo. La prestigiosa ma anche contestata organizzazione intermicronazionale continua ad arricchirsi negli anni seguenti con l’acquisto di: Kingdom of Prussia, New Zion, che uscirà il 15 luglio 2005 (che tratteremo poi separatamente nei rapporti con Impero), Yonderfamily Rainbow Village, Airavata Sustainable Life Design Studios, che saranno tuttavia espulsi il 10 luglio 2005, Ponferrata, espulsa poi per assenteismo e dichiarata decaduta, la cooperativa Zion Business Alliance, la Famiglia Kale ed Utòpia (che sarà espulsa in seguito al cambio di dirigenza e alla trasformazione in Repubblica Popolare). Il 5WC sarà di sempre maggiore importanza, con la stampa di francobolli effettivamente validi in USA, Canada e Svizzera, con la partecipazione ai Premi Norton Ma la storia della politica estera di Impero non si limita al Quinto Mondo, si hanno anche i rapporti con tutte le altre micronazioni tra le quali ricordiamo e analizziamo:
-New Zion, è una micronazione confessionale e cristiana, venne contattata dal ministro degli esteri non italici del governo provvisorio Gianluca Blau il 13 ottobre 2004, con l’effettivo riconoscimento e le ambasciate due giorni dopo.
-Aerica, è una delle micronazioni più popolari e più contattate. Da noi ancora Gianluca Blau il 16 dicembre 2004 ottiene il pieno riconoscimento.
-Nuova Etruria, una delle prime nazioni virtuali fondate da italiani decaduta per assenteismo. I rapporti tra Impero e questa sono stati essenziali e la nostra nazione, tramite l’Imperatore, tentò di annettere pacificamente l’altra il 4 febbraio 2005. L’offerta venne rifiutata con la speranza che Nuova Etruria potesse risorgere.
-Repubblica Sovietica, la micronazione fondata su principi socialisti venne fondata da Angelo Krucatas dopo essere cacciato dalla simulazione Cisalpina. Dopo parecchi mesi decise di intraprendere un cammino che l’avrebbe portata all’ingresso nel 5WC e al riconoscimento di status di micronazione virtuale. Impero la riconobbe con Emanuele Spikas, l’Imperatore, su queste premesse il 7 giugno 2005, più tardi quando i suoi membri ne decreteranno il decadimento a simulazione ogni rapporto venne sospeso (7 settembre) e non è ancora stato riallacciato visto che nonostante la dichiarazione d’indipendenza la Sovietica è rimasta simulazione.
-Intermicronazionale Comunista. Non è una micronazione ma un’organizzazione dei partiti e delle nazioni comuniste e socialiste. Venne fondata dal cittadino di Impero Federico Konstitution e venne riconosciuta il 18 luglio 2005.
-Pictland. Si tratta di uno degli eventi più importanti della storia della nostra nazione. Questa nazione del 4° mondo (cioè territoriale ma non riconosciuta ufficialmente e che rivendica l’indipendenza) è il governo in esilio della nazione dei Pitti, popolazione a sé stante del nord della Scozia (Regno Unito) di circa 700.000 abitanti. Venne contattata dal ministro degli esteri Angelo Krucatas e venne firmato un trattato di reciproco riconoscimento.
-Lega Italiana Micronazioni. Insieme a Ponferrata e Utòpia, Impero rianima la LIM il 10 febbraio 2006, modificandola in semplice organizzazione e non come alleanza.
-Patria. Una prestigiosa micronazione dai principi induisti, contattata dal ministro Luca Bandieras il 29 giugno 2006 e ottenendo il riconoscimento e l’ambasciata. Vediamo ora i ministri degli esteri dal governo provvisorio ad oggi:
-Emanuele Spikas, l’Imperatore ha svolto gran parte dei contatti iniziali con le piccole repubbliche italiane e con Ponferrerrata della nazione e firmato gran parte dei trattati. Solo negli ultimi periodi svolge minor contributo rispetto ai ministri, anche se il suo apporto in quanto capo di Stato e Gran Maestro è essenziale, soprattutto per l’esperienza.
-Gianluca Blau era ministro degli esteri non italici e capopartito del Movimento Anarchia Illuminata nel governo provvisorio dalla sua creazione il 30 settembre 2004 al 27 dicembre 2004. Il suo lavoro è già stato citato ed è quello di aver ottenuto il riconoscimento da parte di Aerica e New Zion. Inoltre è stato l’inauguratore dei rapporti con il Gay and Lesbian Kingdom, nazione di omosessuali e che recentemente ha chiesto il riconoscimento all’ONU ai danni dell’Australia (che causò la secessione proibendo i matrimoni fra omosessuali).
-Paolo Krucatas, capopartito del Partito Riformista Imperiale, fu Ministro degli Esteri dal 5 aprile 2005 fino alle elezioni. Il suo apporto è nullo.
-Luca Blau, capopartito del Movimento Autonomia & Libertà, fu ministro da giugno fino alla caduta del governo misto nel luglio 2005 e lo fu tra il 2 dicembre 2005 e l’11 gennaio 2006. Il suo contributo è sostanzialmente quello di costante traduzione delle lettere scritte in italiano dai ministri.
-Andrea Spikas, membro del Movimento Autonomia & Libertà, fu ministro da luglio a ottobre 2005. Tra le micronazioni da lui contattate ricordiamo la Signoria di Sperone e la riconferma dei rapporti con Aerica, che aveva riconosciuto entità dubbie o simulazioni come la Cisalpina.
-Angelo Krucatas, capopartito del Partito Socialista Repubblicano, fu ministro durante il governo UDI fino al 2 dicembre 2005 con la caduta e la sua fondazione di Utòpia. Il suo principale contributo sono stati i contatti con le micronazioni già con rapporti diplomatici con noi e il riconoscimento di Pictland. Da straniero contribuì alla rinascita della LIM.
-Luca Bandieras, capopartito del Partito Riformista Imperiale dopo Paolo Krucatas, fu ministro degli esteri durante il governo ATI e il suo principale apporto è stato il riconoscimento e l’ambasciata di Patria.

Lezione 5: Meteore, partiti mai nati e svaniti

Impero non è costituito solo dai fatti storici, dai personaggi epocali, dai grandi partiti e dai bravi ministri, c’è tutta un’altra parte della politica che sicuramente non ha lasciato il segno ufficialmente. Tuttavia è sicuramente interessante vedere il lato B della storia: quello costituito dai passivi, dai partiti mai fondati, da quelli attivi per poco tempo e che hanno influito ben poco sulla storia.
Questa lezione si intitola quindi: Meteore, partiti mai nati e svaniti e si compone di due parti: la prima dedicata alle iniziative politiche mai concluse e mai sviluppate, la seconda sui membri possibili e immaginabili che si sono formalmente iscritti, hanno richiesto la cittadinanza e poi misteriosamente scomparsi in una specie di triangolo delle Bermuda.

La nostra storia comincia nell’immediato dopo-referendum, sappiamo tutti cosa fu costituito in poco tempo ma le trame politiche ai tempi spaziarono in altri due partiti:
-un partito ignoto di Angela Spikas e Francesca Virtual, tra le prime donne dell’Impero micronazione, al quale volle collaborare Nemo Blau, che poi cambiò radicalmente idea fondando il PSR-MBP, il primo partito della micronazione;
-il partito di Irene Spikas e Marco Spikas, che può certamente risultare strano data l’assenza dalla politica della prima, che venne motivata da Michele Septe come per colpa di “quel materialista di Marco Spikas”.
L’oblio politico che ci fu per tutto il 2004 non generò neanche passivi e dobbiamo passare al febbraio 2005, data storica della fondazione del MA&L, ma anche di uno dei partiti senz’altro più caricaturali della micronazione: è il Partito Orgoglio Romano, che Andrea Spikas fu in procinto di fondare per difendere la società e le credenze di Roma antica. Il tutto si concluse con un nulla di fatto ma il partito è recentemente tornato alla ribalta sempre per merito di Michele Septe che ha rivisto un vecchio videogioco strategico adattandolo alla situazione imperiale del periodo dopo l’Imperatore Emanuele Spikas intitolandolo Elion Vs Tutti e riprendendo il partito schierandolo contro i nemici repubblicani.
Un vero classico delle gag imperiali è invece la Casa dei Socialisti Riformisti, che in due giorni riuscì a cambiare molte cose direttamente o indirettamente. Nasce il 20 giugno 2005, dopo le prime elezioni e la creazione del governo misto. Il suo capopartito, Francesco Krucatas (che divenne poi capopartito del PLP, della CRLD e del DS), membro del PCI e appena eletto deputato contestò fuori tempo massimo l’accordo con la coalizione avversaria che aveva tra i partiti il PFC, fondò prima un’associazione interna al PCI e poi la rese partito: la Casa dei Socialisti Riformisti, chiedendo fuori dalle leggi imperiali di mantenere il seggio in Gran Consiglio. Il pandemonio scatenato è di proporzioni epiche, topic che titolano “Grave abuso nei confronti di Franciscu” (nomignolo usato allora da Francesco Krucatas) si spargono per tutto il forum, discussioni accese vengono iniziate tra le autorità imperiali e il deputato ribelle. La reazione tuttavia più importante per questa lezione è la Casa dei Socialisti Riformisti partito: prima si allea con il PLM di Abramo Aquila, rimasto indipendente alle elezioni di giugno e che conquistò due seggi poi, nel giro di un giorno tutto viene abiurato, scusato e tutto torna alla normalità con Francesco Krucatas che si toglie la cittadinanza, siamo al 22 giugno.
La sinistra torna a farsi sentire con meteore con l’idea del Partito Democratico Socialista dello straniero Dennis78, che però avrà pochi secondi di vita. I grandi arrivi di settembre 2005 produrranno due questioni interessanti: una è l’ipotetica creazione del Partito Socialista Sovietico, da parte dell’ex cittadino della Repubblica Sovietica, Marco Krucatas, poi divenuto repubblicano e confluito nel PSR-MBP di Angelo Krucatas.
L’altra è il prodotto della grazia a Abramo Aquila che volle fondare Anarchia Imperiale, dal destino breve infatti l’ex condannato divenne capopartito del Movimento Anarchia Illuminata (MAI).
Nel periodo del governo UDI abbiamo invece due fusioni sfociate nel nulla: la prima è la provocatoria Federazione Riformista tra Foedus e PRI e messa in atto come provocazione per il rinvio della legge Omonimi sulla fusione tra partiti. La seconda è senz’altro più conosciuta: l’unione del PSR-MBP e il PCI per la creazione del “Grande Partito Comunista”.
E’ senz’altro il tentativo fallito giunto a una fase più avanzata, la discussione tra i membri dei due partiti si protrasse per molti giorni dando anche buoni risultati se non fosse per l’aspetto repubblicano del partito che fece poi naufragare il dibattito nell’ormai celebre caso repubblicano.
Alla caduta del governo UDI abbiamo due meteore di buona importanza: una è Democratia di Pasquale Mano, partito centrato su valori universali di democrazia né carne né pesce e definito da Nunzio Aquila “il partito per tutti i gusti”. Nel giro di due giorni il capopartito sparì e non se ne seppe più nulla. Ci fu anche il Partito Mangiamo Tutti di Davide Bandieras che partecipò perfino alle elezioni di gennaio, non raccogliendo molti consensi però, ma destinato a sparire presto e a cadere in balia di Lorenzo Aquila e delle liti.
L’ultima di questa nostra lunga storia è il “partito moderato di centro” ideato da Antonio Stellas e mai arrivato a destinazione. Il suo pseudo-fondatore divenne prima membro del MA&L e poi del MEI.
Vedendo poi i fantomatici membri dei partiti, che spesso vengono mostrati nelle liste iscritti senza grande attenzione ci accorgiamo della mole di passivi che sono passati da noi, vediamoli partito per partito.
Il Foedus Italicum spesso ricorda e sfoggia i propri passivi con ironia, è il caso del cugino di Michele Septe, il capopartito, Diego Septe, Obskuro Konstitution e dell’ormai celebre Illo Blau.
Non è così per il MA&L, che ha sempre accantonato velocemente chi non scriveva, dall’inizio con Patrizio Mano alle ultime amiche di Julio Bandieras come Chiara Septe e Tiuana Septe.
Anche il PRI ha una situazione simile, perfino il primo capopartito (Raffaele Blau) era un passivo e così era la cittadina portata da Paolo Krucatas, Illa Virtual. Nell’ormai non più nuova dirigenza abbiamo avuto Eleonora Septe, più vista.
Il PNPI, sebbene sia giovane, ha tra i neopagani ben 3 meteore, tra cui Fiktico Blau, ora non più cittadino.
Il PCI ha passivi dalla terza dirigenza, di Gianni Stellas-Salvatore Konstitution, con la sparizione del primo. Attualmente sono soprattutto utenti di Arena Politica come Arkano Luktar.
Il PLM fortunatamente sembra aver abbandonato le reclute inutili dopo la fine di Abramo Aquila, che aveva portato prima il deputato fantasma Nemo Aquila e poi i condannati Donatella Aquila e Morgana Aquila.
Anche partiti piccoli e relativamente nuovi hanno avuto passivi: 2 la CRLD, 1 per il PSI (Stefano Septe) e 1 per il MEI:
Di più sono quelli del PFC, tra cui Andrea Septe, giocatore di ET e Andrea Luktar.
Il PSR ne ha avuti senz’altro molti, da Illo Krucatas e Davide Krucatas della dirigenza Angelo Krucatas a Tipo Stellas e Stan Krucatas chiamati appositamente da Nunzio Aquila per votarlo e sostenerlo. Verranno anch’essi condannati.
Infine il MAI ha avuto una delle meteore più classiche della nostra storia: il capopartito Julio Bandieras che chiese pure un’alleanza con il fantasma del PFC. Degli altri passivi ricordiamo Illo Mano e Okkulto Mano.

Lezione 6: Scontri e dibattiti

Cosa sarebbe la politica (in tutto il mondo) se non ci fossero scontri, dibattiti, opinioni diverse a confronto? Una noia mortale, magari anche utile e fondamentale ma pur sempre una noia mortale.
Questa lezione andrà a scoprire questo interessante aspetto della politica imperiale e analizzerà i dibattiti, le cause di scontro, gli attacchi e i personaggi più turbolenti, uno scontro quasi sempre tra due poli, capitanati l’uno dal MA&L, l’altro dal PCI, in un bipolarismo del dibattito.

Naturalmente gli scontri iniziano in prossimità delle prime elezioni, a maggio del 2005. Lo schieramento si compone dell’Intesa, la coalizione di destra formata da MA&L, PFC di Francesco Konstitution e Foedus Italicum di Angelo Krucatas (che presto però abbandonerà Impero e coalizione) e dell’Unione Imperiale, che conta sul PCI e sul MAI di Massimo Konstitution. Il dibattito inizia con Angelo Stellas, allora membro del MA&L, in due interventi, nel primo spiega i motivi per cui votare per l’Intesa ed esalta l’esperienza di Luca Blau e Jacopo Septe (allora non ancora nel PLM), l’attività dei semplici membri, l’amicizia e la vicinanza di tutti i partecipanti che vivono tutti in una sola città. L’altro invece è molto più provocatorio, è l’accusa per la quale il PCI usi il termine comunista come calamita di voti, la risposta di Salvatore Konstitution è laconica e smentisce le accuse, quella di Federico Konstitution è una bella risposta alle provocazioni, esaltando l’Unione Imperiale e il suo partito e dando degli assenteisti ai membri dell’Autonomia e Libertà. Angelo Stellas, Lodovico Septe, Ludovico Stellas, Luca Blau e Jacopo Septe non tardano a farsi sentire e il penultimo si riappacificherà con il capopartito del PCI il 26 maggio, dopo due giorni di accese polemiche.
Il dibattito elettorale ufficiale vero e proprio è del 4 giugno però di cui riportiamo le principali tematiche e risposte fornite dai tre portavoce: Luca Blau per l’Intesa, Massimo Konstitution per l’Unione e Abramo Aquila per il PLM, che concorre da solo. La cultura è il primo aspetto trattato e possiamo notare l’affinità di programmi delle due coalizioni che mettono la questione come di primaria importanza, il PLM è molto più vago e sembra puntare tutto sulla creazione di una biblioteca imperiale. Sulla propaganda qualche divergenza, se infatti Luca Blau punta sul mantenersi calmi e non scendere in spam aggressivo Massimo Konstitution sembra non smentire questa alternativa e si preoccupa più di renderla statale e non contaminata da interessi di partito. La meritocrazia è il terzo tema trattato e qui sembrano essere tutti d’accordo ma l’Unione punta sulle squadre di gestione e quindi non a un solo ministro che si occupi del campo, bensì aiutato da altri cittadini. Sulle squadre viene poi riaperta la domanda e Luca Blau fa giustamente notare che non tutti i ministeri hanno la stessa mole di lavoro, Massimo Konstitution comunque preferisce rischiarne la creazione come esperimento.
Sappiamo tutti come le elezioni andranno e che fine farà il governo e a questo proposito si aprirà una nuova polemica, innescata dal giornale Il Postino, diretto dal MA&L: è il 3 settembre 2005, a governo caduto.
Luca Blau, l’autore dell’articolo che si intitola “La profezia di Federico Konstitution”, riprende una vecchia intervista al 2° capopartito del PCI fatta dal giornale della Repubblica Sovietica. Lì affermava la sicurezza e la longevità della coalizione e quindi del governo, dichiarazione prontamente smentita dal passaggio di Massimo Konstitution dal MAI alla fondazione del Partito Aristocratico. Riportato questo dà la colpa del fallimento del primo governo eletto imperiale alle leggerezze anarco-comuniste. La reazione non tarda a venire, viene pubblicato un altro articolo su Che fare? Il giornale del PCI dello stesso Federico Konstitution, titolo “La risposta di Federico Konstitution e della sinistra estrema”. L’articolo decanta le attività svolte dai membri dell’Unione Imperiale e accusa Luca Blau di aver alimentato polemiche inutili e di non mostrare alternative alla coalizione di sinistra.
Il clima infuocato si spegne ma non troppo, in tempo giusto per le 2° elezioni imperiali, di ottobre. Ancora un bipolarismo strettissimo: due coalizioni, una, l’ATI guidata dal MA&L con il Foedus Italicum e il PRI dei nuovi Michele Septe e Luca Bandieras, l’altra, l’UDI, con ben 6 partiti capitanata dal PCI con PLM di Jacopo Septe, che ha abbandonato il MA&L, PLP, PLR, MIC e PSR dei nuovi Francesco Krucatas, Giorgio Krucatas, Giorgio Konstitution ed Angelo Krucatas. Come indipendente questa volta c’è Stefano Stellas, del PFC.
Sarà proprio il nuovo capopartito del PFC a innescare un lungo scontro con la coalizione di sinistra, quando questi infatti presenta il programma elettorale l’UDI si infiamma non poco per alcuni punti incostituzionali, specie quello della proibizione di siti contro il partito fascista in Impero. La reazione è di Federico Konstitution che pubblica nella sezione del PCI una discussione intitolata “Il delirio dei fascisti”, in breve il PSR, il PLP, il MA&L condannano il programma o alcune parti, spingendo Stefano Stellas a modificarlo.
A questo punto gli scenari si aprono verso il dibattito pre-elettorale di ottobre 2005, al quale il PFC non partecipa, condotto da Luca Blau, per l’ATI, e Salvatore Konstitution, per l’UDI. Possiamo evidenziare le principali differenze, la prima è nel metodo squadre: il primo è molto cauto e affiderà la decisione al singolo ministro mentre il secondo vuole ripuntare su questa, correggendo le imperfezioni.
L’altra principale differenza è sull’alleanza creata, se infatti Luca Blau vuole evidenziare l’accordo che ci sono tra i partiti della sua coalizione e fa quasi una frecciata alla coalizione avversaria Salvatore Konstitution si limita a garantire che si sceglierà solo meritocraticamente.
A questo punto le elezioni di ottobre vengono vinte dalla coalizione di sinistra per soli due voti, la reazione di Luca Blau e dell’ATI torna a farsi sentire su Il Postino con un articolo senza titolo del 29 ottobre; questa volta il candidato primo ministro esalta la coerenza e attacca duramente l’UDI che accusa di aver messo in piedi una coalizione solo per avere più probabilità di vittoria e trascurando gli ideali, conclude poi con un solenne “viva l’ATI”. E nel più classico stile giornalistico ancora una volta Federico Konstitution risponde sul giornale del PCI, il titolo prende spunto dalla frase che abbiamo appena riportato: “Luca Blau grida: Viva l’ATI”, riprendendo l’articolo rende noto che nell’UDI è importante solo il programma di coalizione e che sono molto uniti e anche una volta bacchetta il leader dell’opposizione per il suo spirito polemico.
Quasi a smentire le parole di Federico Konstitution ci sarà il crollo del governo (ma che ben poco avrà a che fare con la coalizione, bensì di scelte più o meno individuali) e le elezioni vengono fissate per la metà di gennaio. Le elezioni di gennaio sono qualcosa di nuovo nel panorama imperiale, se sono state un mortorio dal punto di vista del dibattito è anche vero che sono quelle che hanno avuto più leader concorrenti: abbiamo ancora Luca Blau per l’ATI, Jacopo Septe, eletto alle primarie per l’UDI, Stefano Stellas per il PFC, Massimo Konstitution per il PAI, Paolo Stellas per il PSR-MBP e Davide Bandieras per il neonato Partito Mangiamo Tutti (PMT). Il PFC, secondo tradizione, non partecipa e il PSR è rappresentato dal neo-iscritto Nunzio Aquila.
I quesiti posti dall’Imperatore, in veste di moderatore, sono 4 e riguardano il tipo di riforme e l’adozione di esse in Impero, l’individuazione del problema principale della micronazione, il campo per il quale il partito, qualora vincesse, si occuperebbe maggiormente, e i valori fondamentali di chi concorre alle elezioni.
Nella prima questione si dimostrano più riformisti Davide Bandieras e il PSR-MBP, per il PAI e l’ATI è necessario salvaguardare la forma monarchica ma possono esserci correzioni al sistema, per quanto riguarda l’UDI viene trovata una via di mezzo. La partecipazione e la mancanza di cittadini attivi sono invece al centro delle problematiche dell’Impero per tutti i concorrenti partecipanti al dibattito, solo il PMT si discosta e si dimostra apertamente contro la monarchia, cadendo nell’idea che non sia democrazia. Per tutti i partiti sono poi importanti tutti i campi e tutti i ministeri anche se Massimo Konstitution e Jacopo Septe ricordano la questione giustizia.
Gli ideali invece li conosciamo: l’onestà per Davide Bandieras, monarchia e cattolicesimo per il PAI, il pensiero laico, liberale e moderatamente riformista per l’ATI, la forma socialdemocratica per il PSR, l’uguaglianza e la democrazia per l’UDI.
Le elezioni come sappiamo le vincerà l’ATI, ma le polemiche tra le due fazioni saranno piuttosto deboli, più interessante è la questione socialista: lo scontro tra il PSR, per opera del bellicoso Nunzio Aquila e il PSI di Claudio Septe. Già dalla fondazione, nel processo cominciato il 25 gennaio 2006, i membri del PSR si arrogano il copyright sul socialismo, senza che alcuna legge lo definisca, e attaccano duramente il nuovo partito e il fondatore, tuttavia non ne fermano la creazione che avverrà il 29. L’attacco sarà duro, con forme rudimentali di satira politica e molte volte diretto; le conseguenze però poi si sposteranno sull’Imperatore e il processo al capopartito del PSR e quindi la cosa si spegnerà anche piuttosto velocemente.
Lo scioglimento della coalizione Sinistra Imperiale come conseguenza dell’apertura del processo e della sovversività di Nunzio Aquila attuerà il più grande scontro fra poli che si è visto in Impero, protagonista assoluto: Francesco Krucatas.
Tutto comincia con la spartizione della coalizione SI e dei suoi nemici tra i due poli: il PNPI entra nell’ATI e il PSI nell’UDI, a destare più sorprese è il primo caso ma viene giustamente fatto notare che Francesco Spikas, il capopartito, in Impero è totalmente in linea con le posizioni della coalizione di centro.
Quando però viene data la notizia che il PSI era entrato nella coalizione UDI il due marzo, un breve intervento di Michele Septe che imputa alla mancanza di dibattito interno nel PCI la fondazione del Partito Socialista fa scattare la polemica: Francesco Krucatas (che però voleva entrare nella coalizione di centro formando la CRLD con il PRI) accusa di incoerenza l’ATI (ora diventata Tetrapartitica e non più Tripartitica) e la risposta del Primo Ministro Luca Blau non si fa attendere, con toni anche piuttosto forti, per dimostrare che non era la prima volta che l’avversario diceva assurdità.
A questo punto entra in scena anche Francesco Krucatas, che si sente chiamato in causa, per chiarire nuovamente le sue ragioni per l’entrata nell’ATI. Il nuovo attacco del capopartito della CRLD, supportato dall’UDI, è la classica goccia che fa traboccare il vaso: dopo le provocazioni, lo scarso impegno dimostrato e questo ultimo contrasto Francesco Krucatas viene licenziato dalla carica di Ministro di Giustizia, ancor prima che questi dia le dimissioni. Alla fine il quadro finale che viene fuori si focalizza più sui termini usati, Luca Blau ha usato volgarità ma anche Francesco Krucatas è arrivato a offendere anche privatamente. L’intervento dell’Imperatore che vuole calmare le acque e rende i due contendenti ad una situazione di parità non è assolutamente trovato giusto da Francesco Krucatas che decide di ritirare la cittadinanza. Con l’uscita di scena dell’ex ministro di giustizia la polemica si sfiata in due giorni.
L'ultimo caso trattato è anche piuttosto recente e riguarda il nuovo scontro tra gli estremi: l’attacco del trotzkista Simone Stellas al Movimento Epuratico Imperiale e al PFC.
Il 21 aprile il membro del PCI apre una discussione provocatoria nella sezione del partito fascista, evidenziando tutto ciò che comunemente è definito fascismo e cercando di capire di quali categorie faceva parte quel partito, ottiene sì una risposta (il PFC si mantiene sulle posizioni dell’unità, del nazionalismo e dell’anticomunismo) ma la discussione continua con l’aggiunta di Federico Konstitution che incita il compagno di partito contro il fascista, scatenando l’ilarità di quest’ultimo. Il proseguimento del discorso va a toccare temi però fuori dalla politica imperiale e vedono Matteo Stellas al posto di Stefano Stellas.
Il 25 aprile continuano le offensive del trotzkista che ora si sposta al nuovo MEI e si sofferma sull’unica caratteristica del partito, che considera quindi povero: l’epurazione dei trasgressori, prospetta anche che se un movimento più grande presentasse anche una piccola clausola sull’epurazione questo si distruggerebbe, prospettiva anche vera ma che venne smentita dall’allora capopartito Gianluca Septe.
Attualmente le discussioni sono ferme e si attendono le elezioni di settembre che spero siano combattute e interessanti da questo punto di vista.

Lezione 7: Le coalizioni

Dopo aver vagato per partiti fantasma, partiti combattivi e in antagonismo ora possiamo dedicarci ai partiti uniti, alle coalizioni. In Impero queste hanno una grandissima importanza prima perché la coalizione viene considerata corpo unico e i seggi appartengono a lei e non al partito, ma fuori dalle questioni legali la politica è sempre stata unitaria e bipolarista, senza molto spazio per gli indipendenti che solo nelle ultime elezioni a gennaio, tutti insieme, hanno conquistato 3 seggi su 10. Studiamo quindi le unioni più longeve, quelle più azzardate, in ordine cronologico, vedendone anche i successi e gli insuccessi.

-Coordinamento PSR-MBP e PCI: Nell’ottobre 2003 gli allora capipartito Nemo Blau e Luca Blau. E’ il primo esperimento di alleanza e si esaurirà in una giornata, senza neanche dichiarare la nascita ufficiale, come tutto il resto delle attività del tempo. Entrambi i partito non avranno rappresentanza nel governo provvisorio.
-Unione Imperiale: Il MA&L rischia di vincere le elezioni per via di tutti i suoi membri? La risposta del PCI è una coalizione-corazzata con il forte MAI di Massimo Konstitution (che concorre per la carica di primo ministro), inaugurata il 19 maggio 2005. Concorrerà insieme alle elezioni di giugno 2006 piazzando 4 deputati: Salvatore Konstitution, Francisco Krucatas (sostituito da Federico Konstitution), Massimo Konstitution e Enrica Blau, conquistando 12 voti (6 per partito) e fornendo i seguenti ministri nel governo misto:
-Ministro degli Interni Massimo Konstitution
-Ministro della Propaganda Federico Konstitution
-Ministro dell’Informatica Enrica Blau
I punti programmatici principali del MAI riguardano le istituzioni e la gestione interna di Impero, rendendola più veloce, funzionale e supportata da nuovi cittadini, sviluppando queste capacità. Per quanto riguarda il PCI si accenna al discorso squadre dei ministeri, la meritocrazia, la creazione di un giornale statale e l’unione di cariche simili o complementari nel governo.
La coalizione durerà solo fino a luglio 2005, quando Massimo Konstitution lascerà il MAI per fondare il PAI e facendo crollare il governo. I due partiti che fecero parte dell’Unione Imperiale si riunirono nell’Unità Democratica Imperiale per le elezioni di gennaio 2006.
-Intesa: La coalizione-corattata PCI-MAI rischia di vincere le elezioni? La risposta del MA&L è una triplice alleanza con il Foedus Italicum di Angelo Krucatas e il PFC di Francesco Konstitution, creando il 23 maggio 2005 l’Intesa, capitanata da Luca Blau. Avrebbe avuto forse la vittoria se Angelo Krucatas, per motivi di studio, non si fosse ritirato 4 giorni dopo. Il risultato fu come quello dell’Unione Imperiale, solo che i 12 voti vennero distribuiti in 10 per il MA&L e 2 per il PFC! Comunque altri 4 deputati: Luca Blau, Andrea Spikas, Jacopo Septe e Francesco Konstitution e con ben 4 ministri:
-Primo Ministro Luca Blau
-Ministro della Cultura Jacopo Septe
-Ministro della Giustizia: Francesco Konstitution
-Ministro dell’Informazione- Angelo Stellas (sostituito da Irene Spikas per inattività)
Le principali questione affrontate sono stavolta il dibattito politico, la creazione di una classifica meritocratica e l’alleggerimento della burocrazia e il PFC aggiunge anche un carattere nazionalista degno del suo orientamento politico.
La coalizione avrà vita più lunga, almeno quella ufficiale, dell’avversario storico, verrà tuttavia disgregata di fatto con il ritiro a cittadinanza passiva del capopartito PFC e poi ufficialmente il 1° settembre, con la comunicazione di Luca Blau nella sezione del PFC. I due partiti non si alleeranno più una seconda volta, mentre il Foedus aderì all’Alleanza Tripartitica Imperiale.
-Alleanza PLM-CSR: Un’alleanza-lampo, nata e consumata nei limiti del 20 giugno 2006, durante il celebre “Grave abuso nei confronti di Franciscu”. Per la sua brevissima durata, fino al giorno dopo, con le scuse di Francisco Krucatas al PCI, non avrà alcuna influenza in nessun campo.
-Alleanza Tripartitica-Tetrapartica Imperiale (ATI): Nata il 5 settembre 2005 e rimasta integra fino ai giorni nostri è la coalizione formata da tre partiti con rispettivi leader: il MA&L di Luca Blau, dopo l’abbandono di Jacopo Septe, il Foedus Italicum di Michele Septe e il PRI di Luca Bandieras. Fondata su concetti innovativi per la politica imperiale come l’informalità, il pensiero totalmente liberale e la coesione totale ha partecipato a due elezioni: quelle di ottobre 2005, dove perderà per soli due voti, e quelle di gennaio 2006, vincendo e formando il governo.
Nelle 2° elezioni imperiali il suo peso sarà piuttosto alto: con 4 seggi su 10, riuscendo anche a bloccare alcune leggi proposte dalla maggioranza con l’aiuto del PFC, neutrale. Otterrà tuttavia un solo ministero: quello della propaganda affidato a Luca Blau. Dopo il crollo del governo UDI Luca Blau otterrà quello degli esteri e verrà sostituito da Luca Bandieras, sempre dell’ATI.
Nelle 3° invece sarà la coalizione di maggioranza, anche se otterrà sempre quei 4 seggi, contro i 3 dell’UDI ed altri 3 affidati agli indipendenti. Il governo ATI, diretto da Luca Blau, posiziona i suoi capopartiti come ministri e i membri Andrea Spikas agli Interni, Lorenzo BAndieras (nel PRI) alla Propaganda e Lorenzo Aquila (del Foedus) all’Informazione, seppur verrà sostituito.
Il programma elettorale si ripete ma vediamone ora i punti portanti:
-La sburocratizzazione delle procedure legali e legislative imperiali
-Intenso lavoro nella partecipazione femminile, con tematiche apposite
-Fondazione del giornale ufficiale imperiale, organo d’informazione di tutta la micronazione
-Potenziamento del settore informatico.
Il governo ATI ha sicuramente un merito che è quello dell’esser durato, ma il programma non venne interamente rispettato, come per la partecipazione femminile, ostacolata da molti fattori quali la scarsità dei membri delle squadre.
Durante il governo però l’ATI aggiunse alle sue schiere anche il PNPI di Francesco Spikas, staccato dalla coalizione Sinistra Imperiale (creata in funzione anti UDI), modificando così il nome in Alleanza Tetrapartitica Imperiale. La colaizione tuttavia non cambiò praticamente nulla nella sua dirigenza, nei suoi ideali e nella sua organizzazione interna, fino poi alla candidatura alle 4° elezioni imperiali senza il partito di Francesco Spikas, diventato nel frattempo completamente passivo.
Alle 4° elezioni, dopo 8 mesi di governo, avvenne qualche cambiamento: innanzitutto nella leadership di Andrea Spikas, subentrato a Luca Blau, in secondo luogo qualche modifica al programma elettorale, che ora comprendeva anche lo stimolo alle discussioni religioso-filosofiche in Impero, l’appoggio al giornale indipendente l’Osservatore Imperiale e la creazione della squadra ministeriale informatica.
La vittoria sarà ancora dell’Alleanza, che ora comprende l’MR al posto del PRI, con 28 voti contro 17 e con la stessa ripartizione dei seggi, il nuovo governo comprenderà Luca Blau agli Interni, il membro del Foedus Lillo Aquila all’Informazione e Massimo Konstitution alla Giustizia, subentrando allo scomparso Federico Konstitution, dell’opposizione.
-Unità Democratica Imperiale (UDI). Nata l’11 settembre 2005, l’Unità Democratica Imperiale è stata la principale (e unica) antagonista dell’Alleanza Tripartitica Imperiale nelle 2°, 3° e 4° elezioni imperiali. La coalizione è definibile come la grande alleanza di centrosinistra ed è capeggiata dal Partito Comunista Imperiale, in una coalizione che prima comprendeva oltre a quello il PLM di Jacopo Septe, il MIC di Giorgio Konstitution e il PLR di Giorgio Krucatas. Aggiuntisi il PLP di Francesco Krucatas e il PSR-MBP di Angelo Krucatas la coalizione, ora formata da ben sei partiti, cominciò i lavori, piuttosto duri, per la stesura del programma elettorale da presentare alle elezioni di ottobre 2005. Il programma fu molto sostanzioso e si concentrava su squadre, meritocrazia, il codice penale, la corte costituzionale (che tuttavia non verrà realizzata dai membri dell’UDI), quintomondismo e la casa editrice Caffè Letterario. Accusata di incoerenza dagli avversari, l’UDI e i suoi sei partiti riuscirono a vincere le elezioni, progettando il primo governo di coalizione della storia imperiale, contenente Salvatore Konstitution come Primo Ministro, Federico Konstitution come Ministro degli Interni(che sarà purtroppo assente per molto tempo), Jacopo Septe alla Cultura, Francesco Krucatas alla Giustizia e Giorgio Konstitution all’Informazione. Solo un posto per l’opposizione, rappresentata dal solo Luca Blau, alla Propaganda e un altro ministero per l’UDI, scelto dall’Imperatore: Angelo Krucatas agli Esteri.
Il governo UDI non poté molto dimostrare il proprio valore per il Caso Repubblicano, scoppiato a fine novembre e innescato da Angelo Krucatas, che alleatosi con il Movimento Anarchia Illuminata (vedi Blocco per la Repubblica) di Abramo Aquila farà cadere il governo, lasciando il posto alle elezioni anticipate.
Andato il PSR (ripescato da Paolo Stellas e non più alleato con l’UDI) entra il MAI, che ha perso Abramo Aquila per prendere come leader il poco prolifico Nicola Aquila, nella coalizione (con numerose critiche da parte di Michele Septe). Ma il cambiamento più importante è sicuramente quello dettato dalle Primarie dell’UDI che vedono Jacopo Septe come nuovo leader della coalizione e candidato come Primo Ministro. Il programma ricalca quello di ottobre per quanto riguarda gli Interni prendendo invece a cuore gli archivi della micronazione e l’informazione, oltre che il Codice Penale, che sarà effettivamente realizzato da Jacopo Septe. La sconfitta elettorale comunque fece ottenere nella versione “definitiva” del governo ATI un Ministero a Federico Konstitution (Giustizia), prima occupato da Francesco Krucatas.
Nel governo della coalizione a tre comunque nell’alleanza di sinistra succedono molte cose: vengono raggruppati PLR, MIC e PLP sotto l’unico stendardo della Casa dei Riformisti Liberaldemocratici. La prima fusione sarà comunque poco fruttuosa e sarà abbandonata prima da Giorgio Krucatas del PLR e poi dallo schizofrenico Francesco Krucatas, che preferì il DS (ex PSR-MBP). Rimarrà capeggiata da Giorgio Konstitution che saprà portare avanti un discreto lavoro. All’UDI si unì anche il Partito Socialista Imperiale e accantonato Jacopo Septe il leader di coalizione sarà il segretario del PCI Federico Konstitution, che dovrà tuttavia abbandonare la micronazione prima delle elezioni di ottobre (come del resto anche il capopartito del PLM, misteriosamente scomparso nell’estate).
Persi i due leader e anche il Partito Libertario della Micronazione (diventato Movimento Libertario Imperiale, diretto da Marco Aquila) l’UDI si trova in seria crisi nelle elezioni di settembre 2006, tuttavia l’opera di Salvatore Konstitution e dei cittadini attivi del PCI saprà in parte salvare la situazione perdendo un solo voto da quello di gennaio. Il programma elettorale sarà più povero ma ha ancora spunti interessanti come la Carta d’Identità Imperiale, la separazione dei poteri e la collaborazione Governo-Attività Indipendenti.
In seguito alle elezioni, che decretano anche il PCI come più grande partito imperiale, l’UDI perde nuovamente colpi con la passività di Claudio Septe (PSI) e l’ascesa al potere dei trotzkisti nel Partito Comunista, in seguito alla quale Salvatore Konstitution abbandonerà il partito verso una carriera da apolitico.
-Blocco per la Repubblica (BpR). Nell’infuocato clima del Caso Repubblicano l’avvenimento più tragico per la micronazione fu questa alleanza lampo, durata appena una giornata tra PSR-MBP e MAI. L’unico obiettivo di rendere la micronazione una repubblica presidenziale e, come molti dicono, socialista.
-Sinistra Imperiale (SI). Creata in funzione “anti UDI” da Nunzio Aquila (rabbioso leader del PSR, poi processato per attività sovversive) e formata da PSR-MBP e Partito NeoPagano Imperiale, di Francesco Spikas, nacque il 30 gennaio, appena iniziato il Governo ATI. La coalizione ebbe vita breve e tormentata e fu diretta in maniera molto personale da Nunzio Aquila, sempre prodigo di filippiche contro il PSI e il suo capopartito. Crollata il 24 febbraio in seguito alla mozione di Francesco Spikas per separarsi dagli attacchi del suo alleato contro l’Imperatore e la monarchia, non aveva ancora formulato un programma elettorale ma si ricorda la proposta di dare due seggi meritocratici nel Gran Consiglio. Al suo scioglimento il PNPI entrò nell’ATI, mentre il PSR cambiò nome in DS prima e Riformisti Democratici Solidali (RDS) poi.
-Confederatio Destrae Imperis (CDI): Questa coalizione fu invece creata come alternativa al centrodestra ATI il 26 maggio e riunì sotto il nome latino il Movimento Epuratico Imperiale di Gianluca Septe e il PFC di Stefano Stellas in un’alleanza di destra sociale, rigida e devota al culto della civiltà romana. Le attività di questo schieramento politico saranno molto scarse per la passività dei suoi membri principali (Gianluca Septe si ritirerà senza molto onore dopo aver insultato Impero e il micronazionalismo quando gli venne ricordato del suo lavoro). Continuata per poco tempo con Antonio Stellas al posto di Gianluca Septe e Alleanza Imperiale al posto del MEI sarà tuttavia cancellata con l’arrivo di Marco Septe e la trasformazione di AI nel Movimento Sociale Imperiale, sciogliendo una volta per tutte la coalizione. Non sono tuttavia esclusi nuove riunioni del PFC, recentemente tornato all’attività) con il MSI.

Lezione 8: Francesco Krucatas (Franciscu, Marchese e Principe di Cavenago)

Se non ha fatto la storia, il personaggio di questa lezione, ha fatto davvero la politica per un buon periodo di tempo, con intenti che sfuggono ancora alla comprensione della cittadinanza. Il titolo di questa lezione è poi enigmatico per chi non avesse conosciuto la storia di questo personaggio: Franciscu, Marchese e Principe di Cavenago, tre pseudonimi diversi per una sola persona.
Ha fatto sì la politica per molti motivi, a partire dalla sua presa di posizione ritardataria contro la creazione del governo misto dopo le elezioni di giugno 2006 che ha dato via al celebre “Grave abuso nei confronti di Franciscu” sino alla serietà come Ministro della Giustizia e membro dell’Unità Democratica Imperiale fino alla fine della parabola umana di questo strano ex cittadino come capopartito del DS (una versione del PSR-MBP riveduta e corretta).
Perché dedicare quindi la prima biografia di questo 2° corso di storia politica imperiale a Francesco Krucatas? Forse per riprendere quello che è stato un cittadino spesso ostracizzato, spesso in ridicolo, ma anche perché da solo ha saputo cambiare il destino di ben 5 partiti e membro attivo di una delle più importanti coalizioni della politica imperiale.
Come ho più volte detto la mia considerazione del personaggio non è così buona ma spero di rimanere comunque alla distanza necessaria per scrivere questa biografia senza risvolti con le mie idee.

La carriera del politico comincia con lo pseudonimo di Franciscu nel maggio 2005 (anche se la sua richiesta di cittadinanza, al grido di “Fatemi vescovo dell’Impero!” era del 24 aprile), come componente del PCI e presto verrà a conoscenza dello status di Impero come micronazione senza legami territoriali o con la Repubblica Italiana. Se durante il suo breve periodo come semplice membro non darà molte notizie di sé (a parte un confusionario programma elettorale) la svolta, ormai storica, avviene dopo la sua elezione come deputato, con il suo unico voto, alle elezioni di Giugno 2005 per il PCI.
Qui, subito in grande attività, proporrà diversi disegni di legge:
-il Mandato del Deputato al Gran Consiglio, la prima legge a persona della storia della micronazione che sanciva, in modo simile all’ordinamento italiano, il cambiamento dal seggio alla coalizione al seggio al deputato, con la sostanziale modifica che un qualsiasi deputato, abbandonando un partito o una coalizione potesse mantenere il seggio. La proposta verrà affossata dai pareri contrari di quasi tutti i deputati.
-l’Istituzione di appellativi onorifici per i diversi gradi dell’Impero. Proposta interessante che sanciva che per ogni grado ci fosse, oltre al nome, un appellativo ufficiale (per esempio per i Gran Maestri Sua Eminenza). Unica proposta forse non rifiutata a priori venne però archiviata per motivi che vedremo più avanti. -l’Istituzione di un Patriarcato Episcopale. Sicuramente strana e completamente nuova questa proposta di legge sanciva la creazione di una Chiesa all’interno di Impero e la carica di Patriarca dell’Impero. Considerata giustamente inutile verrà anche questa rifiutata da tutto il Gran Consiglio.
Il fatto tuttavia più importante accaduto nel breve periodo dell’attività di Francesco Krucatas è la polemica tra lui, parte del Governo Misto (compreso il capopartito del PCI Salvatore Konstitution) e Francesco Konstitution, Ministro di Giustizia del PFC, tra il 20 e il 21 giugno 2005.
Prima di articolarsi nel cosiddetto e ormai celeberrimo “Grave abuso nei confronti di Franciscu” il titolo dell’ardente discussione era “Gravemente deluso protesto con Salvatore Konstitution” dove per la prima volta si parlava di separazione tra il personaggio e il suo attuale partito, nella protesta contro il compromesso con l’Intesa (e soprattutto con il Partito dei Fasci Combattenti) nella creazione del governo. A questa protesta, legittima ma in ritardo rispetto al dibattito tra chi preferiva il governo misto e il ballottaggio, segue la rivendicazione della Presidenza del Gran Consiglio, come premio di consolazione per Francesco Krucatas, che non aveva ottenuto il desiderato Ministero della Giustizia, capitato proprio a Francesco Konstitution.

Continua intanto la vorticosa attività del membro del PCI, che fonda un’associazione interna al partito: la Casa dei Socialisti Riformisti, per protesta ancora contro il Governo Misto.
Il 21 giugno però questa associazione viene trasformata in partito, causando il cosiddetto “Grave abuso”. Il seggio infatti di Francesco Krucatas, a norma di legge, viene rassegnato all’Unione Imperiale in attesa di un nuovo deputato ma l’ex membro del PCI non ci sta e rivendica per sé il seggio, in uno storico comunicato più volte ripreso nella storia imperiale.
La discussione, disseminata per innumerevoli sezioni del forum imperiale comprende frasi storiche quali: “Bel sistema democratico! I seggi ai partiti! Il seggio appartiene a chi mi ha votato! Se tale abuso si compie, questo Impero non può essere considerato democratico. E ciò lo dico in qualità di cittadino, e di deputato, carica alla quale non rinuncerò mai, mi dovrà essere tolta solo se la legge lo prevede.”
A questo punto il dinamico Francesco Krucatas si adopera in molti modi per spezzare gli equilibri della micronazione alleandosi con il PLM di Abramo Aquila, alleanza che durerà poche ore, prima di un inaspettato quanto assurdo ritorno sui propri passi del protagonista del momento: Francesco Krucatas chiederà scusa ai membri del PCI, al governo e a Francesco Konstitution. Farà poi chiudere anche la Casa dei Socialisti Riformisti, che si candida come uno dei partiti più brevi nella storia di Impero, durata solo fino al 23 giugno.
Dopo la batosta e il passo indietro Francesco Krucatas chiederà la rescissione della cittadinanza il 30 giugno.
Ma naturalmente dopo pochi giorni ecco una sua nuova identità: il Marchese di Cavenago, nome molto probabilmente ispirato al Gran Maestro Massimo Konstitution che utilizzava lo pseudonimo Conte di Ospitaletto, protagonista in quel periodo per la sua storica decisione che farà crollare il fragile Governo Misto (che aveva già appunto dimostrato qualche attrito nel caso Franciscu) e la fondazione del PAI.
Agli inizi naturalmente Francesco Krucatas si terrà lontano dal far capire al resto del popolo imperiale la sua vera identità ma la cosa diviene presto silenziosamente nota tra tutti i cittadini attivi.
Francesco Krucatas sarà il fondatore del Partito Liberale Progressista il 3 luglio 2005 delineando una linea politica socialdemocratica, moderata e progressista. Raccoglierà anche l’Università Imperiale divenendone il rettore, anche se con una carriera di docente alquanto discutibile.
E se durante l’estate avremo l’oblio dell’appena nato PLP ecco, che con l’inizio dell’autunno e l’arrivo di nuovi movimenti e partiti come linfa vitale della politica imperiale, il ritorno delle attività di Francesco Krucatas. La costituzione dell’ATI il 5 settembre 2005 lasciò alla sinistra imperiale una sola vera azione da fare: coalizzarsi, in un polo alternativo. L’Unità Democratica Imperiale, nata l’11 settembre, quindi accoglierà tra i suoi membri anche il PLP e il suo attivo capopartito, da solo nel partito al tempo.
Le attività all’interno della coalizione di Francesco Krucatas saranno molto importanti per la creazione del programma e per il dibattito su di esso, ma ben più importante sarà l’apporto nei risultati: 4 voti dei 20 totalizzati dall’UDI ad ottobre sono del Partito Liberale Progressista., che si colloca 2° partito della coalizione e 4° di Impero (insieme a PRI e PFC), ottenendo un seggio da deputato e il Ministero della Giustizia.
Nel primo la sua attività sarà molta e lo certifica anche la classifica meritocratica deputati del governo UDI, dove si classifica al terzo posto. Presenterà due leggi, una delle quali, sulle proposte di legge e il parere di costituzionalità recentemente abrogata, ma soprattutto sarà sempre presente nel discutere e commentare i disegni di legge in corso.
Come Ministro di Giustizia ci sono due principali scuole di pensiero: una convinta del buon lavoro svolto, la frequenza dei pareri di costituzionalità e il decreto attrattivo della Corte Costituzionale creata proprio in quel periodo. L’altra, sostenuta principalmente dall’Imperatore, lo vede sì come lavoratore ma confusionario e burocrate.
Nel Caso Repubblicano lo troviamo assente nell’infuocata settimana e si farà vivo solo il 2 dicembre, stupito, con una domanda logica: il Governo UDI è caduto?
Alla spiegazione dell’accaduto e alla conseguente caduta del governo, la reazione di Francesco Krucatas è di sdegno e sembra quasi pronto a ritirarsi a cittadinanza passiva, per pochi secondi, insultando Angelo Krucatas e i Repubblicani, artefici della crisi.
Alle elezioni di gennaio, nella nuova UDI per ora a 5 partiti (senza il PSR, quindi) si propone come candidato Primo Ministro per la Primarie della Coalizione, vinte però dall’unico sua avversario Jacopo Septe con 4 voti contro 3.
Anche se l’Unità Democratica Imperiale incluse il MAI tra le sue file non si poté evitare il crollo di questa coalizione, schiacciata dalla rinvigorita ATI. Il crollo dei partiti centrali (MIC, PLR e PLP) investì pesantemente Francesco Krucatas, ora ritrovatosi con soli 2 voti e senza seggio in Gran Consiglio. Tuttavia il nuovo governo del Primo Ministro del MA&L, Luca Blau, includerà il capopartito del PLP ancora come Ministro di Giustizia, si poté però notare come l’attività sia diminuita in questo periodo di tempo, come Ministro partecipa raramente alle discussioni in Gran Consiglio, con rari pareri di costituzionalità, e il Codice Penale è in lavorazione non da parte sua ma di quelle del cittadino Jacopo Septe.
Dopo un breve periodo di silenzio con l’inizio del Governo ATI;che coincide anche con la creazione della CRLD, riunione riformista-liberal di PLP, MIC e PLR sotto la direzione di Francesco Krucatas ma prima pensata come unione tra PLP e PRI nell’ATI, l’infuocato inverno 2006 di Francesco Krucatas continua con lo storico scontro tra coalizioni di marzo: l’entrata del PNPI nell’ATI e del PSI. Il capopartito della CRLD sarà in prima linea a denunciare l’incoerenza dell’Alleanza, ora diventata Tetrapartica, e uno dei principali bersagli della controffensiva di Luca Blau, Michele Septe e Francesco Spikas (e in minor parte di Luca Bandieras ed Andrea Spikas).
In seguito al lungo scontro, allo scarso lavoro e al 1° Consiglio dei Ministri dove il nostro personaggio offenderà il lavoro del Ministro dell’Informatica Pidichu e più volte, privatamente, il capo del governo Luca Blau. Ma se un licenziamento è anche normale è stata la reazione di Francesco Krucatas che più sorprese: rassegnò lui stesso delle inutili dimissioni (inutili perché era già fuori dall’incarico), accusando ancora il Primo Ministro e il Governo. Tutto questo innestato nello scontro tra UDI e ATI, nel quale interverrà anche l’Imperatore, da paciere e in parziale difesa di Luca Blau. A seguito appunto dell’intervento del monarca Francesco Krucatas, sdegnato, abbandona Impero, rinunciando alla cittadinanza, siamo al 3 marzo 2006.
In realtà sarà solo un abbandono formale, infatti rimarrà in contatto con diversi cittadini e richiederà perfino una cattedra universitaria da esterno, per un corso che non verrà mai iniziato.
Ritornerà comunque il 19 aprile, proponendosi nuovamente come leader della CRLD, passata temporaneamente a Giorgio Konstitution, che la consegnerà al Principe di Cavenago (il nuovo nomignolo di Francesco Krucatas, già testato all’annuncio del governo ATI) il giorno dopo il ritorno di questo.
Ma dopo la condanna di Nunzio Aquila e dei membri del PSR-MBP agli inizi di maggio, il cittadino Michele Septe ha ancora un dubbio: quale sarà il destino del partito, già due volte protagonista di attacchi alla monarchia? Francesco Krucatas da subito una sua versione: inglobarlo nella Casa dei Riformisti Liberal-Democratici. Il movente dell’azione non è subito chiaro ma si fa strada quando, dopo le risposte negative sull’annessione del PSR da parte della CRLD, Francesco Krucatas lascia il partito da lui stesso fuso e fondato per prendere appunto il Partito Socialista Repubblicano.
Agli occhi di buona parte della popolazione imperiale il motivo è ormai chiaro: il seggio in Gran Consiglio, che poteva essere recuperato da una nuova dirigenza del partito se si fosse presentata entro 30 giorni dalla dipartita dei membri del movimento politico, prendendolo il 14 maggio è in rispetto della norma e può quindi ereditare il seggio. L’azione suscita grandi quantità di polemiche da tutto l’ambiente politico e persino un neocittadino come allora era Marco Aquila trovava la cosa sconvolgente, proponendo modifiche velocissime alla legge per bloccare Francesco Krucatas. La modifica verrà presentata in Gran Consiglio da Luca Bandieras, ma i tempi saranno troppo lunghi per fermare l’ex Ministro di Giustizia.
Entrato nel nuovo partito, con la CRLD tornata a Giorgio Konstitution, lo modifica in Democrazia Socialista, senza farci apparentemente nulla. In Gran Consiglio la sua attività sarà ridotta al minimo, quasi come se ripudiasse il seggio da lui stesso così agognato, con un prezzo altissimo in termini di popolarità.
Al 2 luglio, quando Giorgio Konstitution sarà in partenza per gli Stati Uniti d’America, arriva però l’apoteosi della carriera politica di Francesco Krucatas, che propone, come se nulla fosse successo, di poter amministrare la CRLD durante l’assenza del suo capopartito. Snobbato anche da chi si era alleato con lui, a Francesco Krucatas non rimane altro che rinunciare alla cittadinanza il 19 luglio, concludendo, dopo un anno e un mese, la sua esperienza imperiale.
Ultimo aneddoto: alla presentazione dei programmi elettorali li commenterà, ripudiando quello dell’UDI e definendo “interessanti” quelli di ATI e RDS.
Fin’ora non si hanno ancora notizie di questo strano personaggio della politica imperiale, sembra forse la volta che non tornerà nella micronazione, che ormai ha trovato altri modi per progredire anche senza le futili provocazioni di Francesco Krucatas.

Lezione 9: Luca Bandieras

Insieme a Michele Septe in questo corso siamo noi i "volti nuovi" della micronazione e quindi i protagonisti delle nuove biografie.
E se potevo tranquillamente stendere quella di Michele Septe, la mia non potevo farmela da solo, sarebbe stata troppo parziale.
Quindi mi sono affidato ad un mio compagno di sempre, che mi ha accompagnato in Impero dal momento in cui ci sono entrato. Un cittadino che ha condiviso con me praticamente tutti gli avvenimenti della mia e della sua storia dal 2 settembre 2005.
Aveva già lavorato per il 1° corso, scrivendo la prefazione al volume che raccoglieva tutte le lezioni edito dalla Caffè Letterario.
Luca Blau quindi si trova a scrivere per me la biografia di Luca Bandieras, con tanto di intervista allegata. Lo ringrazio già da subito per il lavoro svolto e per le domande, formulate quasi nello stile che avevo elaborato nelle mie interviste.

Mi trovo a dover curare questa biografia perchè Luca Bandieras non vuole fare la biografia di sé stesso... un'ennesima dimostrazione di coerenza e professionalità. Ma partiamo subito ed entriamo nel vivo, dato che le cose da dire su questa figura importantissima e centrale dell'Impero sono tante.
Luca Bandieras entra in Impero con le idee molto chiare: il 2/9/05, giorno della sua entrata, assume la dirigenza del PRI, scelta apprezzabile dal momento che si è salvato un partito da morte certa. Lavora subito all'aggiornamento degli ideali dimostrando di non essere uno di quei fantasmi che si registrano per poi sparire. Subito corteggiato a molti partiti, in primis dal PCI (da Federico Konstitution), ma soprattutto dal MA&L che decide di “scommettere” su di lui, al momento sconosciuto: la scommessa si rivelerà vincente ma di questo avremo modo di parlare.
Decide infine di schierarsi con MA&L e FI e questo porterà il 5/9/05 alla ufficiale fondazione dell'ATI, Alleanza Tripartitica Imperiale.
Luca Bandieras si trova da solo nel partito, e lotta con determinazione nonostante le malelingue che vogliono un PRI che riveste poca importanza all'interno della coalizione.Il 12 presenta il programma del suo partito che si inserirà benissimo in quello generale di coalizione, in vista delle elezioni.
Elezioni che il 23 ottobre, al termine delle votazioni, vedono la vittoria della coalizione UDI.
Un duro colpo per la coalizione che decide di andare avanti lavorando duramente, e l'esempio più lampante di questo impegno è proprio Luca Bandieras che con l'avvio di questo stesso corso riguardo alla storia politica imperiale dà una scossa all'Università ai tempi sotto la guida di Francesco Krucatas, ed all'Impero tutto. Le sue recensioni musicali sono ottime e frequenti, e questo gli varrà anche nel tempo la nomina a moderatore dell'area musicale. Bisogna ricordare anche che Luca Bandieras fu scelto dal Gran Consiglio come Presidente dello stesso e si distinguerà per la sua attenta gestione e azione di controllo sui deputati.
Assidua la sua opera legislativa con proposte come la legge Putelli che decretò la creazione della Corte Costituzionale, inoltre con diverse proposte di modifica che migliorarono leggi già vigenti.
Vi è poi lo scoppio del caso repubblicano e la fondazione di un movimento a favore della repubblica, che fortunatamente avrà breve vita. Il governo UDI cade, ed i rivoluzionari decidono di abbandonare l'Impero. Questo causa un rimpasto di ministri: Luca Bandieras sostituisce Luca Blau alla propaganda e vi rimane fino alle elezioni successive; Luca Blau prende nello stesso tempo il posto del traditore Angelo Krucatas agli esteri.
Alla Propaganda Luca Bandieras fa alcune buone proposte ma il poco tempo per cui ha ricoperto questo incarico non permette di dare un'opinione complessiva. Opinione che è possibile dare invece e molto positiva riguardo al nuovo ministero che ricopre in seguito alla vittoria dell'ATI : quello degli Esteri. I successi sono tanti e importanti; vengono riallacciati i rapporti con diverse entità ed il vero colpaccio memorabile è il trattato col Regno Di Barule, una importante realtà che rappresenta circa 600 mila persone! Inoltre Luca Bandieras gestirà il ministero con grandi risultati ma senza l'ombra dell'egocentrismo e della presunzione del precedente ministro Angelo Krucatas.
A Marzo il suo impegno Universitario viene premiato dalla nomina a Rettore.
Il 10 maggio il coronamento di tutti i successi finora conseguiti e qui narrati: la nomina a Gran Maestro, insieme ad altre persone che pure erano in Impero da più tempo. Una carriera folgorante, una onoreficenza più che meritata.
La carriera politica di Luca Bandieras continua e viene incorniciata da un importante evento ovvero la fusione del suo PRI col PAI di Massimo Konstitution, un'operazione da Luca Bandieras stesso definita “per me importantissima”: questa fusione darà vita ad un nuovo partito, MR -Monarchia e Riformismo- Tra i fatti più recenti ricordiamo la vittoria elettorale dell'MR insieme ai partiti ATI, e l'inizio della nuova legislatura all'insegna del consueto impegno: presentazione di una proposta di modifica in Gran Consiglio molto importante e che già ha sortito i suoi effetti.

Perchè la scelta ricadde sul PRI e non su un altro partito esistente o da creare?
Per quello che avevo in mente, cioè un polo moderato e riformista, con il pallino della cultura, era sicuramente il meglio, soprattutto perchè sarei stato subito capopartito.
Seconda scelta poteva essere il MA&L, oppure il PLP, anche se Francesco Krucatas ai tempi si dava per disperso.
Perchè scelse il MA&L e il FI come alleati?
Io, consapevolmente, scelsi solo il MA&L dopo il colloquio con il capopartito Luca Blau (e dopo aver sentito per primo Federico Konstitution). Più tardi però si unì Michele Septe, che all'inizio non vedevo così di buon occhio.
Con il tempo chiaramente la squadra è diventata una delle maggiori e più durature della nostra storia.
Ci descriva questo stancante lavoro di Presidente del GC, grazie alla sua esperienza diretta.
All'inizio fu eccitante, era un incarico di grande valore ad appena un mese e qualcosa dalla mia entrata nella micronazione. Ci furono comunque diverse stangate prese dall'Imperatore, che mi fecero migliorare nel prendere cura il Gran Consiglio.
Dopo due legislature però più che stancante lo definirei monotono, soprattutto dopo un periodo come quello del governo ATI pieno zeppo di modifiche, utili, chiaramente, ma senza proposte innovative.
Durante il caso repubblicano lei non è stato in prima linea a difendere la Monarchia. Ci spieghi la sua posizione.
Ho maturato prima un senso di attaccamento alla nazione, più tardi (anche forse, dopo le reazioni dei cittadini allora esperti) mi convinsi dell'uguaglianza Impero=Monarchia.
Il Caso Repubblicano era troppo presto per schierarsi apertamente, inoltre con Angelo Krucatas ero in buoni rapporti per la nostra moderazione dell'Area Musicale. Naturalmente, se accadesse qualcosa di simile ora, sarei in prima linea.
L'avventura agli Esteri?
Una delle migliori esperienze in Impero.
Anche se prima dubitavo, vista la mia scarsa conoscenza dell'inglese e l'inesperienza, più andavo avanti (con il contatto di Nova Roma, soprattutto) più trovavo adatto a me quel posto.
Posso dire di essere soddisfato della linea diplomatica che ho proposto all'Imperatore (che ha dimostrato di condividere).
Abbiamo avute molte sorprese, da Patria, Hezpenya e soprattutto Barule, che hanno un po' tolto di mezzo il peso del successo di Angelo Krucatas con Pictland, dimostrando che ero alla sua altezza.
Ora, in questo nuovo governo, sono ancora nello stesso ministero, sperando di ripetermi.
La nomina a Gran Maestro: tutto ciò che questo ricordo le porta alla mente.
La prima che mi viene in mente fu una mia battuta con l'Imperatore, su messaggi privati, ma appunto perchè privati è meglio non parlarne.
A parte gli scherzi è stata più che altro una sorpresa, oltre che una soddisfazione grandissima...
Confesso però che una delle mie prime sensazioni in seguito a questa nomina fu la voglia di togliermi diverse curiosità sul contenuto di quella misteriosa cartella.
Fondazione dell'MR: ci sveli qualche notizia finora segreta sulle trattaive, sui contatti, sull'avvicinamento a Massimo Konstitution.
Il progetto di includere il grande Massimo Konstitution nell'ATI era già scaturita in seguito al Caso Repubblicano, però poi naufragata nella decisione del Gran Maestro di correre da solo con il PAI.
Tuttavia, dopo lo scarso risultato del PRI a quelle stesse elezioni e l'ingresso del PNPI nell'ATI si pensò a qualche modo per ingrandire il partito senza stravolgerne il significato.
Visto il nostro legame con la monarchia si pensò subito a Massimo Konstitution, che contattammo dopo il 2° congresso del PRI.
Furono trattative molto lunghe, anche un po' per la passività di Conte, ma che alla fine trovarono un accordo su tutti i fronti della politica imperiale e sul futuro della micronazione.
Una fusione perfetta, tra partiti sì diversi, ma anche pieni della stessa voglia di fare e di rinnovamento pacato all'interno di Impero.
Ruolo importante lo giocò anche Lorenzo Bandieras, il braccio destro del PRI, che, convintissimo, appoggiò in pieno il progetto, portando molti contributi preziosi.

Lezione 10: I ragazzi del MA&L

Questa lezione è la prima, sia delle biografia di questo sia dell’altro corso, ad occuparsi di non solo una persona specifica. In questa introduzione è meglio spiegarne i motivi.
“I ragazzi del MA&L” infatti, in un titolo forse non troppo azzeccato ma non mi veniva di meglio, racconta le vicende di uno dei più importanti partiti imperiali, tralasciando però l’apporto delle personalità più importanti (innanzitutto il capopartito Luca Blau, il braccio destro Jacopo Septe, che poi se ne andrà verso il PLM, e il fedelissimo Andrea Spikas), ma concentrandosi sui membri minori, che furono tra gli artefici della rinascita della micronazione, avvenuta proprio con la fondazione di questo partito.
Questi “ragazzi del MA&L” hanno anche una serie di cose in comune per poterli trattare insieme: innanzitutto la provenienza e l’età, a parte artiglio tesla, infatti vennero tutti reclutati dal capopartito Luca Blau tra i suoi conoscenti e compagni di classe; in secondo luogo la loro presenza su Impero, sono infatti attivi nel periodo della fine del Governo Provvisorio, fino a giugno 2005, si candidano alle prime elezioni imperiali ma la loro presenza comincia ad eclissarsi con la creazione del Governo Misto, fino a scomparire con le 2° elezioni imperiali e la vittoria dell’UDI; terzo il scarso apporto che diedero da soli, nessuno infatti fece granchè come iniziative personali, insieme tuttavia riuscirono ad assicurare l’attività del forum, fondamentale per la micronazione.
Ma chi sono, alla fine di questa lunga ma necessaria presentazione, questi cittadini? Ludovico Stellas, Lodovico Septe, Angelo Stellas e Daniele Septe.

La storia de “I ragazzi del MA&L” inizia il 19 maggio 2005, entrata in Impero del primo di loro: Ludovico Stellas, seguito il giorno dopo da Lodovico Septe e cinque giorni dopo da Angelo Stellas, per il terzo bisognerà aspettare la conclusione delle prime elezioni imperiali, il 30 giugno. In definitiva la loro presenza su Impero non vanta grandi incarichi, in un’epoca in cui il Governo Provvisorio stava funzionando e il Governo Misto, frutto di un compromesso storico tra i rivali di sempre, non vantava le presenze tutto sommato minori dei partiti, né nell’esecutivo né nel Gran Consiglio, si può solo segnalare l’incarico di Angelo Stellas come Ministro dell’Informazione (poi sostituito da Irene Spikas) e quello di Angelo Stellas come deputato.
La loro attività sarà più concentrata sul partito, sulla propaganda elettorale e non e sul compito di mandare avanti il forum imperiale.
Fin da subito i primi 3 di questi (Daniele Septe infatti merita un discorso a parte), un po’ per la conoscenza personale del capopartito e del membro più importante allora, Jacopo Septe, si ambientarono e cominciarono il lavoro, con la pubblicazione di comunicati di propaganda, tra cui possiamo citare “Perché i cittadini dovrebbero votare per l’Intesa MA&L/PFC/FI”.
Ma quali erano questi motivi, citati da Angelo Stellas:
• L’esperienza di Luca Blau e Jacopo Septe nel Governo Provvisorio e nei loro rispettivi ministeri
• I nuovi cittadini, da subito impegnati, membri del partito
• La vicinanza dei membri, tutti della stessa città
Ne possiamo vedere anche uno firmato da Ludovico Stellas, del 23 maggio, che riprende gli argomenti dell’altro comunicato e aggiunge quindi il risultato, se l’Intesa vincerà le elezioni.
Questo risultato, un tema ricorrente della propaganda MA&L prima e ATI poi è la stabilità, l’affidabilità e la coesione interna, più che i progetti culturali o particolari.
Un’altra iniziativa, piuttosto importante, è ancora opera di Angelo Stellas, in contesto di campagna elettorale, indirizzata al PCI, allora guidato solo dallo storico Salvatore Konstitution. L’intervento è una domanda definita da Luca Blau stesso provocatoria, incentrata sul rapporto tra il comunismo, dottrina considerata soprattutto economica, e l’Impero, micronazione che di economia non aveva ancora sentito parlare.
Episodio di qualche giorno dopo invece è lo storico dibattito con l’allora “novizio” Federico Konstitution, reo di aver definito i membri del MA&L poco attivi. Dalla storia possiamo dire che si sbagliò e anche lo stesso proseguimento della discussione lo dimostra, con interventi della maggior parte dei membri del partito liberale.
Per quello che riguarda questa lezione possiamo citare la presa di posizione di Lodovico Septe, da subito esaltatore delle attività del MA&L, seguito poi dagli altri membri come il solito Angelo Stellas e Ludovico Stellas. Prende poi un’altra piega, visto che l’Imperatore e Salvatore Konstitution prendono posizione sul fatto che il tutto fosse partito dalla campagna di Luca Blau & Co e che quindi la provocazione di Federico Konstitution fosse legittima e che le lamentele di tutto il partito liberale non fossero quindi giustificabili.
Gli ultimi episodi della campagna elettorale, prima quindi del dibattito finale tra i concorrenti alla carica di primo Ministro, erano questi, si può quindi passare al dopo elezioni che, fatto ormai risaputo, ebbero il risultato di parità tra le due coalizioni.
Non si hanno grandi commenti, sembra che tutti siano d’accordo con la creazione del governo misto e con la ripartizione degli incarichi, come Angelo Stellas, che afferma subito di voler impegnarsi e di accettare qualsiasi idea nel campo dell’informazione, suo ministero. Neanche nel celebre “Grave abuso nei confronti di Franciscu” si hanno posizioni dei membri minori del MA&L.
Ormai siamo giunti alla fine dell’attività politica dei ragazzi del MA&L, che con l’estate sono stati presi, come molti altri, nel vortice della passività, neanche il governo caduto riesce a dar loro la spinta di commentare, di esprimersi. La modifica poi del MA&L, verso una posizione politica più definita, ha l’appoggio del solo Ludovico Stellas, degli altri ormai non c’è più traccia, anche Angelo Stellas viene sostituito da Irene Spikas nell’Informazione, che sta sfornando il primo numero dell’Araldo Imperiale, senza l’appoggio di nessuno dei nostri protagonisti.
Gli avvenimenti di settembre, e la conseguente riforma del panorama politico imperiale, vede attivo ancora una volta solo Ludovico Stellas, che prima si esprime sul nuovo simbolo dell’appena rinato PRI, poi sul nome della “nuova coalizione”formata appunto da MA&L, PRI e Foedus, che (anche grazie a un suggerimento di questo) si chiamerà Alleanza Tripartitica Imperiale (ATI).
A questo punto possiamo passare alle attività di Daniele Septe, il più giovane tra i ragazzi del MA&L, che fino ad ora abbiamo trascurato.
Entrato in Impero il 30 giugno 2005, fu un altro dei membri minori del MA&L, ma uno dei meno impegnati in politica e in propaganda, il suo campo fu invece la cultura.
Dopo infatti un tentativo per la collaborazione al 2° numero (mai uscito) dell’Araldo Imperiale, si dedicò agli inizi di settembre a un corso di astronomia, dedicato al Sistema Solare.
Se prima si presentava come un grande progetto, molto ambizioso, prima sui pianeti, poi sulle stelle vicine e su altri copri celesti, il corso si fermò invece alla prima parte, agli inizi di ottobre, completando almeno tutti i pianeti. Provò ad iniziarne un altro, dopo un periodo di passività nell’autunno, il 20 dicembre, sulle Misurazioni astronomiche, ma venne da subito interrotto dopo una breve introduzione.
Le elezioni di ottobre 2005, e probabilmente la sconfitta dell’ATI, fu la fine di quasi tutti i ragazzi del MA&L, se non con piccoli interventi. Il movimento, giù in declino, dai 7 sfoggiati candidati membri al Gran Consiglio, ne salvò solo 5, ormai pienamente passivi e giunti solo per la conferma (di cui una, quella di Ludovico Stellas, non si è vista).
Dopo le liste elettorali non si vide praticamente più nessuno, quasi a sottolineare il nuovo corso della politica imperiale, i suoi volti nuovi e la fine dell’era del MA&L pieno di membri e di attività, verso una nel quale si sentirà solo il suo peso elettorale, sostenuto solamente dal capopartito Luca Blau e da Andrea Spikas, era che dura ancora oggi.

1) Qual'era l'organizzazione del MA&L, dalla fondazione alle prime elezioni?
Luca Blau: Un organizzazione ben definita non è mai esistita, diciamo che all'inizio quelli che avevano maggiore importanza eravamo io e the per una questione cronologica,quest'ultimo è stato poi soppiantato da Andrea Spikas. Le altre persone si sono dimostrate presto poco affidabili e per questo non hanno mai rivestito una grande importanza.
Andrea Spikas: Luca Blau capomovimento, Jacopo Septe suo vice. Per il resto non lo so...quello che è sicuro è che l'unico rimasto inizialmente senza incarico fui io.
2) Qual'era l'apporto vero e proprio dei membri minori del MA&L?
Andrea Spikas: Inizialmente contribuivano nel mantenere vivo e attivo il forum, facendo anche qualche cosa per il partito. Ma ben presto si sono eclissati.
Luca Blau: Ah Andreino è vero mi pare che all'inizio non ti ho messo nemmeno deputato, giusto? Allora: I membri minori contribuivano molto per quanto riguarda la propaganda, erano molto focosi e combattivi e per questo messi anche massimo il gladiatore deputato al posto di Andrea Spikas! Ben presto però ho capito che fare una gran propaganda non conta così tanto, voglio dire Andrea Spikas ha avuto inizialmente un comportamento meno esibizionista ma si è visto poi chi ha contribuito maggiormente.
3) Dopo la loro scomparsa, e il cambio di fronte di Jacopo Septe, il MA&L è cambiato? Andrea Spikas: Credo che il cambiamento fosse già cominciato (è stato proprio questo il motivo dell'abbandono di Jacopo Septe), direi che dopo si è concluso, delineando il MA&L così com'è ora Luca Blau: Ben presto il MA&L ha incominciato a perdere i cosiddetti membri minori e infine Jacopo Septe. Ovviamente è stato un duro colpo specialmente per quest'ultimo, però ora il MA&L punta più sulla qualità che sulla quantità. I voltagabbana hanno fatto le loro scelte, i "superstiti" hanno certamente una fedeltà di altissimo livello.
4) Quindi, per fare un confronto, meglio ora o il vecchio MA&L?
Andrea Spikas: Penso ora.
Luca Blau: Beh mentirei se dicessi che non dava soddisfazione rappresentare il partito che aveva in assoluto il numero maggiore di membri. Però ora pur essendo diminuiti, manteniamo comunque un forte peso elettorale, segno che "piaciamo" ancora. Inoltre come detto meglio pochi ma buoni, perchè chi se ne và in quel modo non era di sicuro buono.
5) Che fine hanno fatto "I ragazzi del MA&L"?
Andrea Spikas: Chiedilo a Kaledhe. Semplicemente ritenevano IMPERO un semplice gioco e, una volta finito l'interesse per quello, l'hanno abbandonato. Però alcuni di loro son rimasti fedeli ad Hattrick.
Luca Blau: Hanno realizzato il loro sogno entrando a far parte del cast di Beautiful. No, se volete qualche news: Angelo Stellas ha cambiato scuola in seguito a risultati deludenti (owned), Lodovico Septe è ancora in classe con noi e Ludovico Stellas che ha un anno in più va ancora nel nostro stesso liceo.

Lezione 11: Michele Septe

“Votate DC turandovi il naso”, una citazione del giornalista italiano Indro Montanelli, usata più volte dal protagonista di questa lezione del mio corso. Uno dei cittadini più combattivi di tutta la storia imperiale, ma anche uno dei più eccentrici, divertenti e anche, a suo modo, tra i più geniali.
Come si può intuire dalla citazione qui sopra, questa volta si parla di Michele Septe.
Lo pseudonimoc usato da quest'ultimo (Vota DC), unico nella storia della micronazione, si riferisce allo storico partito italiano Democrazia Cristiana, ispiratore di molte delle posizioni del cittadino in questione, ma, in una storica battuta, potrebbe anche voler dire District of Columbia, sede della capitale degli Stati Uniti D’America. Probabilmente non sapremo mai la vera derivazione…
Impeccabile lavoratore, in tutti i suoi compiti, anche i più frustranti, è uno dei principali recensori cinematografici, il direttore dell’Agenzia Statistiche, ma soprattutto il capopartito del Foedus Italicum, che ha avuto rilevanza solo con il suo ingresso, e Ministro della Cultura da ormai due governi. Ma oltre a questo anche umorista, critico, acuto e spesso incomprensibile, in una contraddizione che lo rende un personaggio storico.

Si può subito capire il carattere del personaggio dalla sua presentazione, il 28 giugno 2005, quando si fece avanti per la dirigenza del Foedus Italicum. L’allora presente Federico Konstitution gli chiese chi fosse, ricevendo come risposta “Nessuno, non mi sono neanche iscritto…”, ma dopo essere diventato dopo poco cittadino, subito in confidenza, mostrò l’altro lato della sua personalità con una presa in giro del fratello, altro imperiale, Julio Konstitution. Viene da Warriors Kingdom, gdr fondato dal condannato Abramo Aquila, ma presto preferirà la micronazione al gioco, diventando un cittadino molto attivo.
Inizia quindi la trasformazione del partito, che perde tutte le caratteristiche di destra sociale, che lo rendevano simile e ispirato al partito italiano Alleanza Nazionale, per diventare la copia ideologica del capopartito, diventando un movimento centrista (DC), in lotta contro il bipolarismo, anticomunista, antimaterialista, contro il neo-liberismo di Reagan e della Thatcher, federalista, contro ogni tipo di inglese e filoamericano. Da subito inizia anche la collaborazione con la Coalizione Nera di Ponferrata, alleata di Impero.
Le vacanze però lo lasciano senza grandi progetti per tutto il mese di luglio e il primo agosto, quando comincia le attività col giornale del partito “Il Nuovo Monitore Imperiale” e i primi approcci con la sezione cinema, il 18 agosto, con la recensione del film “Dilinger è morto”, un lavoro che ha praticamente fatto di Michele Septe il principale autore di tutto l’Archivio Cinematografo, con centinaia di recensioni e commenti, che continua a sfornare ancora oggi.
A settembre il Foedus Italicum riprende l’attività politica, entrando in coalizione con PRI e MA&L, per formare l’ATI il 5 settembre, ma soprattutto con la presentazione del Programma Elettorale (del partito, quello della coalizione sarà steso più tardi), che risente un po’ dell’inesperienza ma propone punti interessanti come l’espansione degli archivi micronazionali, l’obbligo-incentivo alle attività dell’Università, allora sotto il rettorato di Francesco Konstitution, un Patto d’Acciaio con la Repubblica Democratica di Ponferrata e la creazione di una scuola elementare, per l’apprendimento del micronazionalismo e dei principi fondamentali di Impero. Seguiranno grandi polemiche, soprattutto da futuri membri dell’UDI come Federico Konstitution, che decreta buona parte del programma come incostituzionale, e Francesco Konstitution, che invece contesterà soprattutto l’intromissione dell’Università, da lui considerata come indipendente verso ogni forma di controllo dei partiti e del governo.
Il Foedus parteciperà alle elezioni di ottobre, nella coalizione ATI, e sarà uno dei più combattivi e critici verso l’UDI, coalizione di 6 partiti, da Michele Septe (e non solo) più volte tacciata come incoerente, per presenze come il MIC o il PLM dell’ex membro del MA&L Jacopo Septe. Porterà un magro risultato, rispetto a quelli di nuove leve della politica, solo 3 voti al partito e la sconfitta della coalizione, avrà però il posto di deputato, in un Gran Consiglio bipolarista come non mai: 5 seggi per l’UDI, 4 per l’ATI e uno per l’indipendente PFC, il suo apporto, nel governo di sinistra, sarà quello di un deputato attivo, critico e presente, senza però presentare leggi, ricordiamo il suo appoggio alla Legge Omonimi, nella lotta tra coalizioni avvenuta in quell’occasione.
Il Caso Repubblicano e la caduta del Governo UDI saranno abbastanza importanti, il primo infatti sarà di ispirazione per un cortometraggio di Michele Septe, giudicato da buona parte della cittadinanza come il migliore mai prodotto, “I promessi Voti”, ritratto surreale e umoristico delle elezioni di ottobre, dei repubblicani, dei principali tormentoni della micronazione, di pregi e difetti dei politici imperiali. Ormai diventato un cult, tanto che spesso si citano le sue frasi nelle discussioni più disparate.
Ma la caduta del governo fa anticipare anche le elezioni, a gennaio 2006, dove il Foedus Italicum attuerà una propaganda su vastissima scala, facendo votare qualsiasi cittadino, parente di Michele Septe o meno, per vincere contro l’UDI. Il Foedus quindi passa da 3 a 8 voti, diventando il 3° partito della micronazione dopo un fortissimo MA&L e l’avversario di sempre, il PCI.
Nella formazione del governo, il centrista, dopo un lungo braccio di ferro con Luca Bandieras, ottiene il Ministero della Cultura e conserva la carica di deputato.
Come Ministro segna, opinione condivisa da quasi tutti i cittadini attivi, una svolta rispetto all’attività dell’ormai fisso Jacopo Septe, presente alla Cultura fin dai tempi del Governo Provvisorio, partecipando molto di più agli aggiornamenti della storia e dell’enciclopedia, argomenti che nella precedente gestione del dicastero venivano molto spesso trascurati o aggiornati in extremis, magari su sollecitazione esterna o dell’Imperatore.
Sarà presente anche nelle recensioni, oltre a quelle cinematografiche in qualche caso anche letterarie o videoludiche.
Da deputato invece, in questa 2° sua partecipazione alle attività legislative, incrementerà il suo standard di attività, presentando anche un disegno di legge, estrapolato da una proposta di Salvatore Konstitution, bocciata dall’ATI, sulla regolamentazione delle squadre.
Ma nel Governo dell’Alleanza Tripartitica Imperiale si riaccenderà anche la sua vena contestatrice e polemica, prima colpendo Jacopo Septe, definito dal capopartito del Foedus come “più a destra dalla Thatcher” (che ricordiamo è un personaggio pessimo per Michele Septe) e “troppo a destra anche per l’ATI”. Il libertario, o sedicente tale, non la prenderà per niente bene e ancora oggi, nel suo ultimo intervento, non nutre grandi simpatie per il cittadino centrista. Un altro passo storico, che coinvolgerà appunto anche Jacopo Septe stesso, è la polemica con Francesco Krucatas.
Dopo la divisione della SI, in seguito al delirio e conseguente processo di Nunzio Aquila, il Partito NeoPagano Imperiale infatti entrò nell’ATI (che cambiò nome in Tetrapartitica), destando diverse polemiche e accuse di incoerenza verso Francesco Spikas (leader del PNPI) e verso l’ATI intera. Il PSI invece, bersaglio delle critiche di Nunzio Aquila, entrò nell’UDI. L’intervento di Michele Septe, che accuserà di mancanza di dibattito interno al PCI, dal quale Claudio Septe si staccò e fondò il Partito Socialista. Si infiammarono in molti, tra cui Francesco Krucatas, che oltre al nostro protagonista sarà il più al centro delle polemiche, che accuserà nuovamente l’ATI di incoerenza, coinvolgendo un po’ tutti i membri della due coalizioni, in un dibattito senza precedenti e che farà abbandonare Impero a Francesco Krucatas (tornerà poi, ancora più nobile, con lo pseudonimo Principe di Cavenago).
Per il resto calma, anche se il Foedus Italicum si rivelerà un po’ spento per tutta la durata dell’estate fino all’arrivo del membro Lillo Aquila, attuale Ministro dell’Informazione.
Il 10 maggio 2006 viene promosso al grado di Pari Onorario, per il grande lavoro svolto come Ministro e non.
Si candiderà nuovamente con la coalizione ATI (tornata Tripartitica, con MA&L, Foedus e MR, fusione di PRI e PAI), raccogliendo un voto in più di gennaio, riconfermandosi come 3°partito imperiale, dopo il PCI e il MA&L. Conserverà ancora la carica di Ministro della Cultura e quella di deputato, con un po’ meno di attività, dovuta a studio e motivi tecnici.

Lezione 12: Lorenzo Bandieras

L’unico che non ha esplicitamente richiesto la cittadinanza imperiale ad entrare in questo corso è Lorenzo Bandieras. Unico cittadino onorario di Impero dopo il censimento, è infatti uno straniero italiano con simpatie per la micronazione, attivo soprattutto nella cultura e nella propaganda, ma anche un politico, forse non tra i più attivi e immersi nel dibattito ma sempre una presenza nel campo dei ministeri, dei governi e delle coalizioni.
Un personaggio più serio, meno goliardico degli altri imperiali, ma con caratteristiche anche nascoste, sicuramente non riconoscibili a primo impatto. La lezione risente un po’ di questa serietà, non avremo infatti le metamorfosi di Francesco Krucatas, l’umorismo di Michele Septe o l’opera massima di Massimo Konstitution, ma non per questo sarà meno interessante e ricca di dati, per un cittadino (onorario) che ha saputo anche lui fare, a suo modo, una storia all’interno della nazione.

Sappiamo che Lorenzo Bandieras è cittadino onorario, per concessione dell’Imperatore, dal 23 dicembre 2005, ma la sua attività nella micronazione comincia molto prima, a partire della metà di luglio dello stesso anno.
Prima quindi di essere effettivamente parte di Impero aiuta la nazione in due settori: la cultura e la propaganda. Il settore culturale sembrava un po’ la vocazione di $cipione, che comincerà uno dei principali corsi dell’Università Imperiale.
Il progetto iniziale era la storia dell’umanità dalla preistoria alla fine del medioevo, un’opera quasi faraonica, più tardi, con l’aggiunta di nuovi corsi (mai partiti, poi) si è ristretto alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, abbracciando comunque un periodo di tempo molto lungo e articolato. Sarà molto apprezzato dai lettori e, nell’arco di un anno (dal 27 luglio 2005 al 14 giugno 2006), produrrà 11 lezioni, arrivando alla storia dell’Antico Egitto, prima di interrompersi per motivi che vedremo poi.
Per la propaganda invece la sua opera sarà quella classica, cioè la pubblicità in altri forum e l’invito di nuovi cittadini, tra i suoi conoscenti, dopo Jacopo Septe è sicuramente uno dei maggiori contribuenti alla causa propagandistica.
Come già detto quindi, per la sua attività il 23 dicembre gli viene conferito il grado di Cittadino Onorario, entrando quindi in Impero a tutti gli effetti.
Si iscriverà quindi al Partito Riformista Imperiale (PRI), soprattutto per l’importanza che il partito dava alla cultura, micronazionale o più generale, il 16 gennaio 2006.
Qui diventerà il membro di rilievo, anche dopo l’arrivo di nuovi iscritto, e più volte sarà definito dal capopartito Luca Bandieras come il suo “braccio destro”, dato l’accordo e l’intesa che c’era nel PRI al tempo. Nel partito parteciperà ad entrambi i congressi, ribadendo fermamente la volontà e il credo nella coalizione di centro, l’ATI.
A gennaio, dopo non essere riuscito a candidarsi in tempo, senza grandi dispiaceri, la vittoria dell’ATI gli fa conquistare il Ministero della Propaganda, dopo Luca Blau e la breve parentesi di Luca Bandieras nel Governo UDI. Ma il confronto è soprattutto con quello che è stato definito uno dei migliori ministri della propaganda di sempre, Federico Konstitution.
Il programma elettorale della coalizione ATI per quel settore era piuttosto pretenzioso, oltre infatti ai normali compiti c’era anche un punto importanze dedicato alla partecipazione femminile, e al reclutamento di nuove imperiali. A questo scopo comincia subito il lavoro del Ministro, supportato da storiche cittadine quali Irene Spikas e Claudia Bandieras, tuttavia dopo qualche tempo si troverà da solo, dopo infatti il ritiro della prima e l’inaugurazione dell’Officina Fotografica da parte della seconda.
La fotografia sarà uno dei temi sfruttati come propaganda per l’utenza femminile, tuttavia senza grandi risultati.
Il secondo punto era un nuovo tipo di pubblicità della nazione, progettato dai redattori del programma elettorale e poi completato dal Ministro, destinato a cercare nuovi spazi, come forum più grandi e pubblicazioni cartacee come le riviste, e alla “propaganda tematica”, cioè di puntare su diversi aspetti di Impero e del suo forum e fare leva su quelli, nei forum affini. In questo caso, anche con l’appoggio di Jacopo Septe e Andrea Bandieras, si ottenne già qualcosa di più, come dimostra anche l’incremento demografico, senza però i risultati sperati.
Il principale problema della gestione di Lorenzo Bandieras fu tuttavia la scarsa partecipazione alle squadre specializzate per la pubblicità, senza naturalmente colpa del ministro, che continuò il suo lavoro anche con iniziative interessanti.
Ma a fine mandato del governo ATI dobbiamo tornare ad occuparci del partito nel quale il nostro milita: il PRI.
Il 22 agosto infatti avviene la 2° fusione della storia di Impero, tra il PRI appunto e il Partito Aristocrazia Illuminata, dello storico Massimo Konstitution, andando a creare Monarchia e Riformismo (MR). Alla domanda se il nuovo partito dovesse rimanere ancora nella coalizione la sua risposta fu ancora più convintamene affermativa, dimostrandosi ancora uno dei più combattivi difensori dell’Alleanza Tripartitica.
Il rapporto con il nuovo movimento fuso sarà ancora buono, e si candiderà nelle sue file come deputato; non eletto, dopo le elezioni di settembre 2006 vinte ancora una volta dall’ATI, si riconfermerà al Ministero della Propaganda, mettendosi subito all’opera con i nuovi progetti.
Tuttavia in questo ATI bis la sua attività sarà, seppure sia stata bene iniziata, meno continuativa, per problemi di vario genere che lo hanno tenuto lontano dalla nazione più volte, fino al ritiro, avvenuto il 14 dicembre.
Nel suo ultimo comunicato alla nazione, dichiara di non avere più tempo per essere d’aiuto ad Impero. Si dimette quindi dalla carica di Ministro della Propaganda e da quella di Giudice della Corte Costituzionale, “con la morte nel cuore e la tristezza in volto”. Parole che lasciano in bilico la cittadinanza attiva, tra chi crede nei veri problemi (come Luca Bandieras e Luca Blau) e chi (come l’Imperatore) non condivide la scelta di ritirarsi.

Lezione 13: Abramo Aquila

In questo corso, e nel primo, ho sempre notato una cosa piuttosto bizzarra, mi lasciano infatti più soddisfatto le biografie, o i periodi di tempo, con i personaggi meno patriottici, più caratteristici e magari anche condannati, sbeffeggiati, esuli e espulsi dalla nazione. Non è un riferimento a caso, il protagonista infatti della lezione odierna è Abramo Aquila, che sicuramente non ha brillato per la condotta impeccabile, ma che ha avuto diversi problemi con la giustizia imperiale e con le istituzioni.
Prima condannato poi per motivi che vedremo in seguito, e successivamente vedremo le principali azioni, le polemiche, le liti di questo ragazzo, ex cittadino, fino all’epilogo con il Caso Repubblicano, una tappa fondamentale e che ricorre sempre più spesso nella storia di Impero.

La storia comincia a metà aprile (non si trovano indicazioni più precise) del 2005, quando Abramo Aquila chiede la cittadinanza, privatamente, all’Imperatore. Dopo una breve attività nel forum, destinata soprattutto allo spam e ai post di poca importanza fonda il Partito Libertario della Micronazione (PLM), il 21 dello stesso mese. Si sa, nonostante la sua giovane età, classe 1992, infatti della sua passione per gli ideali anarchici e libertari, forse grazie anche al noto cantautore italiana Fabrizio De Andrè. La presentazione, spartana, indica che per il PLM la politica è inutile e incita alla convivenza civile, nel rispetto della libertà e degli altri.
Visto il periodo si trova praticamente all’istante coinvolto nelle imminenti prime elezioni imperiali, preparando un programma elettorale dalle linee molto generali:
Se vincesse le elezioni il PLM...
1) Incrementerebbe la cultura della micronazione.
2) Farebbe patti importanti con altre micronazioni.
3) Incrementerebbe le attività.
Come si può vedere non contiene nulla di speciale, ma può trovare giustificazione nell’inesperienza del capopartito, appena giunto nella nazione.
Le prime elezioni imperiali vedranno tuttavia, oltre al risultato di parità, anche un grande successo di questo partito che otterrà 2 seggi, storico risultato per un indipendente e fin’ora mai eguagliato. L’attività comunque di Abramo Aquila e del suo compagno di partito Nemo Aquila sarà comunque scarsa, quasi nulla.
L’unica vera presa di posizione prima del processo, di cui parleremo poi, sarà quella in seguito al “Grave abuso nei confronti di Franciscu”, nella fine di giugno, dove il PLM si schiererà favorevolmente verso l’ex membro del PCI e si alleerà, per pochissimo tempo, con la Casa dei Socialisti Riformisti. Più tardi, con le scuse ufficiali, tutto l’operato di Francisco Krucatas andrà in fumo, alleanza compresa, il 23 giugno.
Il giorno dopo, dopo eventi che vedremo con calma, viene presentata però la denuncia da parte dello Stato verso Abramo Aquila, insieme ad altri membri minori (diciamo comparse) come Donatella Aquila e Morgana Aquila, di cui non ci occupiamo.
L’accusa presenta diversi reati, alcuni dei quali molto gravi:
-Alto Tradimento, Abramo Aquila infatti avrebbe creato un forum (la Repubblica di Salsarosa), definendolo erroneamente micronazione, tradendo Impero, la sua immagine e la politica micronazionalista. Oltre all’Altro Tradimento quindi c’è anche il reato di Danneggiamento della micronazione.
-Violazione della libertà degli altri cittadini, riferendosi ai ripetuti ban in chat, di diversi cittadini, tra cui anche diversi membri del MA&L. Per lo stesso motivo è anche colpevole, anche dopo i ripetuti richiami, di Condotta Negativa.
-Violazione della Costituzione, infatti incitava alla rivoluzione e violava i Principi Fondamentali.
-Danneggiamento della Micronazione, oltre al già detto anche il comportamento negativo con alcuni ospiti.
I tre processati saranno bannati in forma preventiva dal forum della nazione, e poi giudicati il 28 giugno dal Consiglio dei Gran Maestri come interamente colpevoli, procedendo all’espulsione definitiva e alla segnalazione alle micronazioni alleate, Ponferrata compresa.
Lì Abramo Aquila avrà qualche discussione con l’Imperatore e i cittadini della Repubblica di Ponferrata, ottenendo solo di essere giudicato malamente anche dai ponferratini.
La nostra storia salta quindi al 18 settembre, quando Emanuele Spikas concederà la grazia a Abramo Aquila, nel frattempo diventato Abramo Aquila, soprattutto per la buona volontà dimostrata negli ultimi tempi.
Ci saranno alcune condizioni però, come l’impossibilità di diventare moderata, di candidarsi alle imminenti elezioni di ottobre, e la facoltà del Ministero della Difesa di espellere il graziato al primo atto sovversivo.
Il 19, subito, esprimerà la propria volontà di fondare un partito, pur non candidandosi alle elezioni di ottobre, Anarchia Imperiale. Tuttavia, vista l’assenza del capopartito del MAI (c’era stata la parentesi di Julio Bandieras, poi storicamente passato al PFC) prenderà appunto il Movimento Anarchia Illuminata, come nuovo leader.
Modificherà anche lo statuto, conservando tuttavia la caratteristica di rifiutare l’anarchia rivoluzionaria e quella di movimento umanista. Troverà qualche opposizione con il membro Okkulto Mano e con Illo Mano ma presto si spianerà tutto, soprattutto per la passività dei due.
Avrà poi, dopo circa due mesi di attività non molto importante di Abramo Aquila, una nuova modifica, più interessante e, allo stesso tempo, più discutibile.
Tra infatti gli ideali, classici del partito, viene anche aggiunta la Rivoluzione, punto che il MAI aveva sempre rifiutato e che, visto che Impero è uno stato per contratto, a libera adesione e per la sua connotazione, è incostituzionale. Dopo una discussione con l’Imperatore, con Angelo Krucatas che accennerà i primi spunti del Caso Repubblicano, il punto verrà tolto, inserendo il nuovo statuto, senza quindi grandi innovazioni.
Il Caso Repubblicano, ormai crocevia di quasi tutte le personalità imperiali, in quanto evento di grandissima portata storica, vede il MAI in 2° linea, dopo il PSR di Angelo Krucatas.
Abramo Aquila, che fino ad allora non aveva simpatie repubblicane, ora difende la posizione di poter trasformare Impero in repubblica, schierandosi con i membri del Partito Socialista e Rishi Aquila, del PCI.
Dopo lo storico scontro, dove tuttavia sarà un peso ben poco importante rispetto a Angelo Krucatas, ci sarà, grazie al MAI, l’evento più distruttivo di quel 2 dicembre: la creazione del Blocco della Repubblica, coalizione politica formata appunto da PSR e MAI, il primo, uscendo dall’UDI farà cadere il Governo UDI.
Un’alleanza lampo, quasi un’ultima vendetta, che durerà solo poche ore ma che sarà sufficiente a fare cadere un governo. Abramo Aquila abbandonerà la micronazione la sera dello stesso giorno, andando in Utòpia, appena creata dai repubblicani.
Ma il resto, non è storia di Impero.

Lezione 14: I peggiori

Abbiamo parlato di Francesco Krucatas, di meteore, di Abramo Aquila e anche, ma non in questo corso di Angelo Krucatas.
La politica imperiale è piena di personaggi ambigui, inutili, confusi, tanto che, i personaggi sopraccitati sono solo la punta, gli estremi di un iceberg di cittadini che ci sono succeduti alla guida dei partiti, tra le loro file e almeno hanno tentato di iscriversi.
Questi sono quelli che definisco “I peggiori” e questo è il loro spazio, in questa ultima lezione del 2° Corso di Storia Politica Imperiale.
Visto che è l’ultima mi tolgo lo sfizio di essere meno imparziale e mettendo opinioni, anche se non così in modo evidente come potrebbe essere un articolo di un giornale di partito, sul discutibilissimo operato delle persone di questa lezione.
Ormai dopo due corsi posso dirmi soddisfatto e sono certo che passerà più tempo di iniziare una 3° parte , è probabile quindi che ogni tanto verrà aggiunto qualcosa, con il passare del tempo e con gli avvenimenti di Impero, che hanno sempre bisogno di uno sguardo storico. L’esperienza di questa trentina di testi universitari è stata sicuramente faticosa, ma almeno, soprattutto in alcune parti, gratificante.
Ma chi sono i peggiori? Ce ne sarebbero parecchi, ma nel limite universitario ne ho scelti solo alcuni e sono: Julio Bandieras, Illo Mano, Davide Krucatas, Gianluca Septe e Tommaso Krucatas. In un ipotetico 3° corso la lista potrebbe essere integrata, naturalmente.

Julio Bandieras
Fratello del Pari Onorario Michele Septe, Julio Bandieras è un cittadino di vecchia data, dall’agosto 2005.
La sua storia politica è diventata base di molte gag tra i cittadini imperiali, che ne ricordano le gesta tra fake, battute e conversazioni.
Il 19 agosto diventerà il primo capopartito del MAI dopo Massimo Konstitution, senza praticamente fare nulla né sull’aspetto ideologico né su quello dell’attività culturale, ma il 31 sceglierà come suo movimento il PFC (dopo aver richiesto l’alleanza da anarchico), in un salto storico, coronato dalle battute di Michele Septe sull’anarcofascismo. Nel PFC prima fu membro sotto la direzione passiva di Francesco Konstitution, alla sparizione di quest’ultimo diventerà capopartito per breve tempo, fino alla fine di settembre, quando il partito passerà a Stefano Stellas.
Alle elezioni di ottobre dichiara di aver votato PRI, ma il 29 ottobre 2005 diventerà membro del MA&L, con il quale si candiderà due volte come deputato, da fascista a liberale.
Sbeffeggiato per un anno da compagni di partito, alleati e non il 13 ottobre 2006 lascerà il movimento capeggiato da Luca Blau, per fondare un nuovo partito, il Partito della Distinzione Sociale (PDS).
La nuova avventura politica, ancora nell’estrema destra, sarà una delle più divertenti. Dopo infatti proclami sul no agli immigrati, sull’economia italiana e su alleanze con i movimenti fascisti di Impero di turno, passerà nel 2007 a campi più imperiali, proponendo prima una forma di istruzione obbligatoria, mai definita nei dettagli, a una distinzione personale (di cui non si è ancora ben capito il fine, egoistico o patriottico) e alla modifica della costituzione.
Quest’ultimo, tema di attualità più che di storia, è in corso in questi giorni e coinvolge Julio Bandieras nella modifica dei Principi Fondamentali, che non possono essere cambiati secondo la Costituzione, e all’abolizione del concerto di libertà per Impero. Anche qui, i cittadini attivi si coalizzeranno contro di lui e alcuni lo inviteranno, giustamente, ad andarsene se non condivideva l’impostazione libertaria della nazione.

Illo Mano
Cittadino di Impero dal 26 ottobre 2005, jiostra è uno dei personaggi più strani della nazione.
Membro del MAI (avrà diverse discussioni con Abramo Aquila) ormai da sempre non è considerabile attivo, ma ogni tanto è protagonista di deliranti episodi.
Di queste ricordiamo la sequenza di post/spam “w la gis” che invaderà il forum anche in thread delicati come quelli di discussione tra i cittadini e i repubblicani.
Storica anche la candidatura a ministro dell’economia, per il MAI, con idee irrealizzabili e assurde, ancora una volta il forum ne sarà letteralmente invaso, catturando solo commenti sarcastici dalla popolazione imperiale.
L’ultima sua apparizione è avvenuta il 5 gennaio, in una richiesta di adesione al movimento Monarchia e Riformismo, che di anarchico ha ben poco (a parte i trascorsi del capopartito).

Davide Krucatas
Iscritto al PSR di Angelo Krucatas e amico dell’ex membro Marco Krucatas, Davide Krucatas ha richiesto la cittadinanza il 16 novembre 2005, fu l’unico a non schierarsi coi repubblicani, forse più per totale passività che non per affinità ideologica. Dopo gli avvenimenti di fine novembre 2005 si dichiarerà per un certo periodo monarchico e non interessato ad alcun tipo di sovversione nella micronazione.
Su sua ammissione voterà ancora PSR (con Paolo Stellas al comando) a gennaio, e allaccerà rapporti con Nunzio Aquila, nuovo capopartito.
Lì comincerà il suo delirio, prenderà infatti parte in una serie di interventi esilaranti all’attacco del leader del PSR contro l’Imperatore.
Sarà processato insieme a tutto il resto della dirigenza PSR per atti sovversivi ed espulso dalla micronazione il 2 maggio 2005.

Gianluca Septe
La parola d’ordine è epurare, questo il pensiero del cittadino Gianluca Septe, membro di Impero dal 12 aprile 2006 fino al 31 luglio dello stesso anno.
Fondatore del Movimento Epuratico Imperiale (MEI), appunto, sarà una delle voci più importanti dell’estrema destra nel periodo del Governo ATI, sarà anche il leader della Confederatio Destrae Imperis, coalizione formata dal suo partito e dal PFC.
Già solo gli ideali del partito però si pongono in contrasto con lo spirito di Impero, infatti invoca la sicurezza, l’uso di pene esemplari, il confino per mantenere la “libertà” ma soprattutto la sicurezza della nazione. Riceverà per questo alcune pacifiche critiche dall’ala riformista di Impero.
Nominato il 26 maggio Ministro dell’Informatica, per le sue capacità tecniche, non farà granchè e si renderà protagonista di questa lezione negli ultimi giorni della sua cittadinanza.
Contattato infatti da Michele Septe e Luca Bandieras, per accertarsi sull’assenza che ormai durava da mesi (giustificata per “problemi scolastici”), alla fine di luglio insulterà Impero, il micronazionalismo dicendo di non avere tempo per i giochi e di volersi dedicare alla vita reale, su Msn.

Tommaso Krucatas
Fondatore della Casa del Fascio il 13 dicembre 2006, Tommaso Krucatas è un altro dei fascisti che sono giunti su Impero nell’autunno 2006, sicuramente non è il più serio.
Già da subito nel simbolo notiamo tricolori italiani, inneggiamenti alla guerra, anche quando molti fascisti riconoscono l’errore della 2° guerra mondiale, e alle classi sociali, che su Impero naturalmente non esistono.
La CDF riceverà una proposta di alleanza dal PDS il 18 dicembre e nel thread adibito alla proposta si renderà protagonista di uno dei primi casi di censura in Impero, tagliando così commenti di altre forze politiche o apolitiche al partito. Sparito per tutto il mese di gennaio 2007 è recentemente tornato, fiero di censurare ancora un intervento di Federico Aquila, naturalmente con lo scetticismo dei cittadini imperiali almeno ragionevoli.


CORSI DELL'UNIVERSITÀ IMPERIALE


menù




NEWS