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STORIA DELL'INTERMICRONAZIONALE COMUNISTA
di
Federico Konstitution

Lezione 1

**Introduzione**
Benvenuti. Questo corso, che si inserisce bene nella facoltà di micronazionalismo, ha come obiettivo quello di stendere un lavoro storiografico e di ricerca archivistica ed ideologica sulla breve ma intensa ed importante esperienza della prima e della seconda Intermicronazionale.
Perchè scrivere un corso del genere? La necessità di scrivere una cronaca del dibattito all'interno del movimento comunista e socialista intermicronazionale si può ascrivere nella necessità sempre presente di ricordare le proprie radici e il proprio passato, con la speranza che gli errori commessi non accadono più. Io sono stato uno dei due fondatori dell'Intermicronazionale Comunista, ho vissuto tutta la sua storia, le sue evoluzioni, la sua caduta. Sono stato sempre nel Consiglio Direttivo e possiedo l'accesso unico agli archivi dell'associazione. Mi sono quindi sentito in dovere di tracciarne la storia, spero con obiettività, sempre con entusiasmo.
Credo che anche e soprattutto a coloro i quali non erano presenti a quegli avvenimenti che ormai fanno parte della storia del micronazionalismo questo corso potrà risultare particolarmente interessante; coloro i quali erano presenti ma magari non si ricordano tutto, possano trovare le risposte alle mancanze della memoria in questa sede.

In questa prima lezione analizzeremo la fondazione della Prima Intermicronazionale Comunista e il Manifesto.

**La Fondazione della Prima Intermicronazionale Comunista**
La storia dell'Intermicronazionale Comunista (IC) parte dal maggio 2005. Appena divenuto cittadino di Impero (22/05/2005) mi iscrissi al Partito Comunista Imperiale (PCI), di cui Salvatore Konstitution aveva appena preso la dirigenza; entrai nel PCI proprio durante la campagna elettorale per le prime elezioni e, iniziando a scoprire quanto il micronazionalismo e il quintomondismo avevano da offrire, compresi che il movimento comunista micronazionale doveva seguire l'esempio di quello internazionalista del Komintern, andando al di là delle barriere nazionaliste e legandosi attraverso un intermicronazionalismo serio e competente. Inaugurai così una fitta corrispondenza con Dude, importante quadro del Partito Comunista Ponferratino (PCP). Discutemmo a lungo sul significato di intermicronazionalismo e sul perchè dare una svolta in questo senso ai movimenti comunisti micronazionali.
Il 24 giugno del 2005 venne inaugurato il forum della IC; l'organizzazione comprendeva al suo interno PCI e PCP, che per il momento erano i partiti fondatori e unici partecipanti. Il giorno successivo venne pubblicato il "Manifesto della Intermicronazionale Comunista", a firma mia e di Dude.

**Il Manifesto**
Il Manifesto parlava chiaro: il comunismo a cui l'IC aderiva era un comunismo nuovo, basato sì sull'ideologia Marxista e sull'orignale Manifesto del 1848 di Marx ed Engels, ma slegato dai "totalitarismi che sotto le spoglie del comunismo hanno mascherato le proprie nefandezze": Un comunismo non basato sulla negazione della proprietà privata, ma che esalta la libertà personale e i diritti umani, spesso calpestati da movimenti antiliberali".
Era chiaro che il soggetto politico che il Manifesto andava delineando era qualcosa di nuovo: Rinnegare figure come Stalin, Tito, Castro, poteva sembrare un azzardo ideologico che avrebbe portato i partiti comunisti aderenti, di chiaro stampo progressista, ad autoisolarsi. Ma io e Dude sapevamo anche che era la scelta giusta per staccarci dai clichè di un comunismo "residuo storico" e per fondare un comunismo moderno di chiaro stampo avanguardistico.
"Quale metodo migliore di iniziare questa riscrittura del nostro movimento politico di una organizzazione senza fini eversivi che coalizzi tutti i Partiti Comunisti quintomondisti in un unica grande forza politica?": La frase conclusiva del manifesto era illuminante. Si parla di riscrittura e di non eversione. Quanti partiti comunisti di stampo rivoluzionario avrebbero potuto aderire all'IC, con queste premesse? Questo interrogativo ha rappresentato nello scambio epistolare tra me e Dude il principale argomento: all'epoca infatti guardavamo con interesse alla Repubblica Sovietica, covo di possibili iscritti ma di chiaro stampo tradizionalista e conservatore. Solo chi avrebbe resistito alla storia avrebbe potuto guardare ciò che essa avrebbe riservato ai suoi osservatori.
Il terzo articolo dello Statuto recitava "L'Intermicronazionale Comunista ha come principi fondamentali la libertà, l'uguaglianza, i diritti civili e sociali, gli ideali comunisti professati da Marx ed Engels nel Manifesto del Partito Comunista. Ha inoltre come valori base la totale fedeltà al Concilio del Quinto Mondo e alle micronazioni riconosciute tali". L'IC si poneva quindi in assoluto accordo con il Consiglio del 5° mondo e in nessun caso sarebbe andata contro i principi costituvi di esso; seguendo questa scia di pensiero erano dichiarati nemici della IC "le false micronazioni, i governi dispotici e dittatoriali".
Infine, gli obiettivi chiaramente dichiarati erano quelli di "permettere ai vari Partiti Comunisti del mondo intermicronazionale di avere un punto di appoggio su cui basare alleanze, contatti, richieste di aiuto ecc; il costituire una solida base allo sviluppo e alla diffusione del pensiero comunista all'interno delle micronazioni; lo sviluppare la cultura micronazionale nel mondo e coinvolgere sempre più persone al suo interno". Si dimostrava ancora una volta la totale adesione al quintomondismo e ai suoi principi, con l'impegno per la IC di cercare di espandere la sua cultura attraverso la propria politica.
Il manifesto venne pubblicato in attesa che il Consiglio Direttivo (CD) votasse la sua completa approvazione. Infatti, le attività del CD erano già ferventi nella prima settimana di fondazione e aprivano già un ampio dibatitto ideologico. Ma questo lo vedremo nella prossima lezione.

Lezione 2

==Il Consiglio Direttivo==

Fin dai primi giorni dalla fondazione della IC venne creato un Consiglio Direttivo Provvisorio (CDP) che avrebbe dovuto reggere l'associazione fino a quando non si fosse tenuta la prima Assemblea Generale (che già si programmava) e in cui si sarebbe eletto il CD vero e proprio.
In questa prima fase il CDP era formato dal sottoscritto, da Dude e da Salvatore Konstitution. La prima questione che fu messa al vaglio era quella relativa alla spinosa Repubblica Sovietica. In ambiente micronazionalista questa micronazione comunista si stava cercando di costruire un nome e, proprio mentre Ponferrata ratificava il riconoscimento di essa ma nessun trattato, la IC ammetteva Democrazia Proletaria, il principale partito della RS, tra le file dei suoi aderenti (28/06/2005). Questo voleva dire ammettere l'esistenza della RS in ambiente micronazionalistico e riconoscere il suo impegno in esso. Headcracker, in quanto segretario di DP, entrò a far parte del CDP e alle sue discussioni.
L'entrata di Democrazia Proletaria immetteva nell'ideologia dell'organizzazione una nuova corrente, che era un poco in contrasto col manifesto del luglio 2005. Infatti DP si rifaceva al marxismo rivoluzionario, in controtendenza rispetto alla maggioranza in organizzazione, che era per un comunismo riformista e modernizzatore.
Intanto i lavori al CD proseguivano e veniva stipulato un trattato di reciproco riconoscimento tra la IC ed Impero (18/07/2005) che metteva in chiaro quanto l'organizzazione puntasse a fare sul serio e a determinare in maniera precisa la propria presenza all'interno del micronazionalismo.
Proprio per questo motivo venne stilato un documento contro le false micronazioni, su suggerimento di Angelo Krucatas che allora era presidente della RS. Il lavoro di preparazione del testo durerà circa 10 giorni di febbrili lavori, e il testo corretto e approvato dal CDP venne ufficialmente presentato il 29/07/2005. Siccome lo ritengo di importanza fondamentale, lo riporto integralmente.

Documento contro le false micronazioni

Il panorama micronazionale mondiale è cosparso da una costellazione di nazioni quintomodiste e micronazioni virtuali serie, che con grande coraggio ed impegno continuano a portare avanti le idee quintomondiste con convinzione. A minare le idee rivoluzionarie ed innovative di questi ambiziosi progetti c'è un pericolo, un'ombra composta da meandri più o meno scuri. Questa minaccia è rappresentata dalle false micronazioni.
Queste aggregazioni di gente più o meno seria, che, con velleitarie pretese, avanza pretesti sulla propria sovranità e legittimità è tale che porta il quinto mondo a macchiare la propria immagine. Comportamenti lesivi della propria immagine e del 5thWorld, minacce e azioni aggressive contro le vere micronazioni ecc hanno portato queste simulazioni socio-politiche, questi gdr di bassa rilevanza, a rappresentare un problema di immagine per tutte le vere nazioni quintomondiste. Esempi di sedicenti micronazioni dal comportamento palesemente denigratorio e carico di disprezzo per il quintomondismo possiamo trovarli ovunque nella rete e purtroppo questi falsi si arrogano il diritto a chiamarsi micronazione non rispettandone minimamente i canoni richiesti.
La guerra alle false micronazioni è un argomento che interessa da vicino la Intermicronazionale Comunista, i suoi membri e il suo Consiglio Direttivo. Pertanto la IC si dichiara nemica di tutti i casi sopracitati, e dichiara il suo aperto impegno nel tentativo di smascherarle e distruggerle. Offre il suo appoggio e la sua disponibilità disinteressata a tutte le micronazioni quintomondiste riconosciute tali e ad essa affiliate mettendo a disposizione il forum intermicronazionale per qualsiasi tipo di azione atta a prevenire e contrastare azioni recanti danno all'immagine del quintomondismo da parte di cittadini o false micronazioni.


Dalla lettura di questo breve documento ci si rende conto di come fosse importante per la IC e soprattutto per il Consiglio Direttivo reiterare continuamente la propria serietà e la propria adesione al quintomondismo. Questo documento segna anche una svolta importante, perchè per la prima volta non è più firmato con al dicitura "Il Consiglio Direttivo Provvisorio", ma con la dicitura di "Consiglio Direttivo" e con le firme dei tre partecipanti ad esso, cioè il sottoscritto, Dude ed Headcracker. Finalmente l'IC aveva il suo CD ed era pronta per diventare un'associazione di spicco in ambito intermicronazionale. Purtroppo, di lì a poco tempo, la crisi della RS e la fuoriuscita di DP dall'organigramma porteranno l'IC a cadere.


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