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MICRONAZIONI E MICRONAZIONALISMO

Una micronazione è un'entità costituita da un piccolo gruppo di persone con identità e interessi comuni che aspira alla propria autodeterminazione ovvero al riconoscimento della propria nazione e all'ottenimento dell'indipendenza.

Il micronazionalismo è quel fenomeno rappresentato dalla nascita e dallo sviluppo delle micronazioni.

Un micronazionalista è un individuo che appartiene a una micronazione
e che eventualmente si adopera per l'autodeterminazione ovvero l'indipendenza della stessa.

Definizioni:

nazione [na-zió-ne] sostantivo femminile
Collettività etnica di individui coscienti di essere legati da una comune tradizione storica, linguistica, culturale, religiosa SINONIMO: popolo

micro- [dal greco "μικρός" "piccolo"]. – Primo elemento di parole composte, derivate dal greco o formate modernamente, soprattutto nel linguaggio tecnico e scientifico, che significa in genere «piccolo»


Di conseguenza una micro-nazione è una piccola nazione ovvero una piccola collettività di individui coscienti di essere legati da una comune identità ovvero un piccolo popolo.

COSA NON È UNA MICRONAZIONE

Simulazioni e nazioni immaginarie non sono micronazioni.
Community virtuali di utenti di telegram o discord o reddit o facebook o twitter e affini che non hanno alcuna ambizione reale (ovvero il riconoscimento e l'indipendenza e la sovranità) non sono micronazioni.
Singole pagine web o di wiki o profili social gestiti da una persona, che si improvvisa da un giorno all'altro presidente o monarca, non sono micronazioni.

Internet e gli strumenti ad esso legati sono un utile mezzo per le (micro)nazioni sprovviste di territorio (ma anche per tutte le altre). Non va però interpretato come "mondo parallelo" o punto di arrivo definitivo e fine a se stesso.

Qualsiasi tipo di entità che non sia composta da un gruppo di persone, che non abbia sviluppato una cultura o un'identità e non abbia come scopo diventare una nazione indipendente e sovrana non è una micronazione.

Alcuni tratti distintivi che qualificano un'entità come non micronazione: rivendicazioni territoriali non serie e reali o riferibili a terre sulle quali non ci si intende realmente stabilire in nessun modo, vanto di territori non realmente posseduti (o sui quali non sono presenti propri cittadini ma persone totalmente estranee alla supposta micronazione) o non realmente esistenti (la cosiddetta "geofiction"), uso di materiale e eventi inventati (foto / mappe / storie / economie / retaggi / eserciti / eventi immaginari o appartenenti a altri stati realmente esistenti, provvedimenti e leggi su questione inventate o legate a altre realtà), sentimento di forte e indissolubile appartenenza allo Stato (non a un retaggio o a delle radici) di origine che preclude la reale volontà di riconoscersi in altra nazione e Stato, obbiettivi insensati e incoerenti con la natura micronazionale (ad esempio bramare la creazione di uno stato unico mondiale che è esattamente l'opposto del micronazionalismo), avversione per indipendentismi e secessioni (il micronazionalismo è de facto indipendentismo e, se riguarda territori parte di stati già esistenti, secessionismo), copiare o simulare costantemente idee e progetti di altre micronazioni e nazioni.

COSA NON È UN MICRONAZIONALISTA

Un appassionato di micronazionalismo o di micronazioni non è un micronazionalista (così come, ad esempio, una persona interessata ai movimenti indipendentisti non è, naturalmente, un indipendentista).

Una persona che mira ripetutamente a fondare e rifondare (presunte) micronazioni non è un micronazionalista. Una persona che aderisce ripetutamente a diverse micronazioni (o presunte tali) e che quindi non sviluppa alcun senso di appartenenza verso una micronazione non è un micronazionalista.

TIPOLOGIE DI MICRONAZIONI

Una micronazione territoriale è una micronazione stabilita su un territorio, generalmente di dimensioni ridottissime.
Vi sono poi micronazioni che rivendicano un territorio sul quale non sono presenti e sul quale bramano di stabilirsi.
Una micronazione virtuale o extra-territoriale è una micronazione che non possiede alcun territorio e che spesso funziona come uno "stato di carta" o attraverso in internet.
L'obbiettivo di ogni micronazione di qualsiasi genere è ottenere il riconoscimento ufficiale.
Le micronazioni generalmente ambiscono all'ottenimento di una propria sovranità: territoriale, extra-territoriale e virtuale. La prima è chiaramente la sovranità su un territorio fisico (che deve essere, naturalmente, l'obbiettivo a lungo termine di ogni micronazione), la seconda è la sovranità su uno spazio virtuale (teorie di recente formazione pruomovo la sovranità di uno spazio web a chi ne detiene il server) e la terza è la sovranità decisionale (ovvero una sovranità extra-territoriale riconosciuta ufficialmente con la quale un soggetto può agire verso i suoi appartenenti e in contento internazionale). Il termine "virtuale" indica quindi semplicemente l'aterritorialità, non l'irrealtà.

BREVE STORIA DELLE MICRONAZIONI

Sebbene siano presenti nella storia diversi casi di micronazioni, alcuni fanno risalire l'origine del micronazionalismo moderno al XIX secolo. Fu proprio durante quel periodo che, soprattutto ad opera di avventurieri, videro la luce diverse micronazioni: alcune ebbero successo, come le Isole Cocos (o Keeling), altre invece ebbero meno fortuna. Tra queste ultime si possono citare il Regno di Aracaunia e Patagonia, situato nel sud di Cile e Argentina ed esistito dal 1860 al 1862, ed il Regno di Sedang, nato nell'Indocina Francese e sopravvissuto anch'esso per due anni, dal 1888 al 1890.
Nella prima metà del XX secolo il micronazionalismo sembrò essere in crisi.
Ma dalla seconda metà del '900 si ebbe quella che può essere definita una rinascita.
L'esempio più famoso tra le micronazioni più recenti è quello del Principato di Sealand. Il Principato di Sealand nacque il 2 settembre del 1967, un anno dopo che Roy Bates e la famiglia avevano occupato una piattaforma artificiale situata non lontano da Londra, utilizzata dal Regno Unito durante la Seconda Guerra Mondiale ed in seguito abbandonata. Quando gli inglesi tentarono di riprendersi la piattaforma, furono respinti a cannonate. In Seguito un tribunale britannico stabilì che Sealand, trovandosi in acque internazionali, era fuori dalla giurisdizione del Regno Unito. Sua Maestà Roy Bates riuscì anche a riconquistare la piattaforma dopo un tentativo di golpe. Alcune aziende hanno individuato nel principato un paradiso fiscale e legale per società che operano in internet. Ancora oggi il Principato di Sealand mantiene la sua indipendenza e ricerca il riconoscimento internazionale.

Esempio meno famoso e fortunato è rappresentato dalla Repubblica Esperantista dell'Isola delle Rose.
Nel 1964 l'ingegnere Giorgio Rosa progettò e costruì una piattaforma artificiale di 400 metri quadrati situata in acque internazionali nel Mar Adriatico al largo della città italiana di Rimini, sperimentando un nuovo materiale per palafitte marine. Successivamente vi costruì un ristorante, un negozio, un ufficio postale e un night club. Il 24 giugno 1968 basandosi sul diritto internazionale Giorgio Rosa proclamò sulla piattaforma uno stato indipendente e sovrano: Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj (Repubblica dell'Isola delle Rose). Questa micronazione dichiarò l'esperanto come lingua ufficiale, emise francobolli e concepì come moneta il Mill. Vi era un grande afflusso verso l'Isola delle Rose da parte di visitatori e turisti italiani, attirati dalla libertà presente nella micronazione. Nel corso dello stesso anno però carabinieri e guardia di finanza italiani approdarono sull'isola e ne presero il controllo per impedire che fosse vista come un luogo libero. Il Governo dell'Isola delle Rose il Esilio inviò un telegramma alla Repubblica Italiana denunciando la violazione della relativa sovranità e i danni causati al turismo locale da questa occupazione militare. Il 17 luglio 1969 il Consiglio di Stato italiano decise di distruggere la piattaforma. Il 23 luglio 1969, con un'azione illecita e una violazione del diritto internazionale i sommozzatori italiani distrussero, con gli esplisivi, l'Isola delle Rose. Giorgio Rosa si appellò inizialmente a un tribunale internazionale ma poi si arrese di fronte all'indifferenza dell'Onu.


Sempre dello stesso genere fu l'esperienza della Repubblica di Minerva. Questa nazione nacque come vero e proprio progetto di un nuovo paese libertario. Il suo ideatore, l'americano Michael Oliver, riuscì a costruire nel 1972 un'isola artificiale, dopo aver condotto operazioni di dragaggio sugli scogli di Minerva, un fondale marino collocato nell'Oceano Pacifico a sud delle Isole Fiji. La Repubblica di Minerva tentò quindi di ottenere il riconoscimento internazionale, ma fu invece occupata militarmente ed annessa dal vicino Regno di Tonga. Minerva, divenuta principato, continuò ad essere rappresentata da un governo in esilio chiedendo l'adesione all'UNPO.


L'area più florida per le micronazioni territoriali è stata sicuramente l'Oceania continentale ed il Principato di Hutt River Province è l'apice di questa esperienza. Questa micronazione ha origine nel 1970 quando Leonard George Casley, ovvero Principe Leonard, a seguito di una disputa per le aliquote sul frumento dichiarò l'indipendenza della sua proprietà agricola.
Una decina d'anni dopo nacque l'Impero di Atlantium, fondato da un gruppo di ragazzi di Sydney a seguito di una protesta politica e con ragioni simili, diversi anni dopo, agli inizi del XXI secolo sorse il Gay & Lesbian Kingdom of the Coral Sea Islands. Quest'ultimo venne fondato da un gruppo di omosessuali (capeggiato da Dale Parker Anderson, discendente della nobiltà inglese) che occuparono alcune isole al largo dell'Australia, dopo che quest'ultima aveva vietato il matrimonio tra omosessuali, con lo scopo di far crescere una nazione dove non vi fossero discriminazioni nei confronti di gay e lesbiche.

Altre micronazioni ricercano l'indipendenza attraverso anomalie storiche. Ne è un esempio il Principato di Seborga (mai annesso al Regno d'Italia né alla Repubblica Italiana e la cui indipendenza fu riconosciuta da Benito Mussolini) situato nella penisola italiana. Gli abitanti di Seborga hanno eletto nel 1963 Giorgio I principe a vita e approvato nel 1994 la costituzione del Principato di Seborga ed anche se non sono ufficialmente riconosciute, le autorità comunali italiane mantengono grande rispetto per il potere spirituale e tradizionale che viene riconosciuto nei successori di Sua Altezza e nelle istituzioni seborghine.

Ancora oggi, capita che gruppi di persone occupino piccoli territori o progettino la creazione di piattaforme artificiali, dichiarandovi uno stato indipendente e sovrano.
La storia delle micronazioni virtuali, invece, ha le sue origini, inconsapevolmente, il 26 dicembre del 1979.
Quel giorno a Milwaukee un ragazzino di 13 anni, Robert Madison, ribellandosi ai suoi genitori, dichiarò la sua stanza territorio indipendente e sovrano nominandosi re Robert I: nacque così il Regno di Talossa.
Nei due anni successivi diverse persone ottennero la cittadinanza di Talossa, mentre altre micronazioni presero vita dando il via all'espansione di questo fenomeno. In quegli anni la maggior parte di quelle micronazioni non aveva un territorio fisico di riferimento, ma esisteva in forma ideale e si sviluppava per esempio attraverso la corrispondenza postale.
Il 26 novembre 1980 venne fondata la Lega Degli Stati Secessionisti (League Of Secessionist States - LOSS) un'organizzazione che raccoglieva le micronazioni nate fino ad allora.
Ma la svolta avvenne nel 1996, quando venne aperto il sito web del Regno di Talossa, da allora si verificò la diffusione del fenomeno ed iniziano a nascere una miriade di micronazioni virtuali.

In seguito nacque anche il LOM (League Of Micronations), la Lega Delle Micronazioni, organismo analogo al LOSS.
Come in precedenza le nuove micronazioni sorte con l'avvento di internet non sono dotate di un territorio fisico, ma posseggono dei confini virtuali, delimitati dal proprio sito internet, un punto di riferimento dove i loro appartenenti possono interagire più facilmente tra loro. L'esplosione di questo fenomeno dà luogo alla nascita di diverse categorie di micronazioni.
Ma tutte hanno in comune la rivendicazione della propria identità, della propria indipendenza e della propria sovranità, elemento senza il quale un entità non può essere considerata una micronazione.
Alcune riescono ad ottenere status particolari, a stampare passaporti o francobolli validi, a raggiungere riconoscimenti parziali.
Negli ultimi anni inoltre, è nata una nuova teoria: la teoria del quinto mondo. Secondo questa teoria, sostenuta sia dal sovrano di TTF-Bucrafan, Cesidio Tallini, sia dalla Conch Repubblic, il mondo è da suddividere in sei tipi di nazioni. Le nazioni del primo, secondo e terzo mondo sono gli stati riconosciuti, divisi in base alle loro condizioni economiche. Le nazioni del quarto mondo sono invece rappresentate da quelle nazioni che aspirano all'indipendenza o che vogliono recuperare l'indipendenza perduta. Il sesto mondo sono invece le micronazioni virtuali. Il divario tra il sesto e il quarto mondo è riempito dal quinto mondo, costituito da quelle micronazioni virtuali che hanno sviluppato una cultura propria e caratteristiche proprie.

Dopo l'iniziale fermento generato da internet, il micronazionalismo ha subito un nuovo periodo di arresto, generato anche dall'uso errato del termine, sfruttato in maniera estremamente dannosa da ideatori di nazioni fittizie e immaginarie e da chi lo classifica come hobby.
Agli inizi del XXI° secolo, però, la Micronazione Sovrana Impero ha rappresentato un esempio di micronazione extraterritoriale dotata di propria cultura e identità, promuovendo il vero micronazionalismo e contribuendo anche alla riscoperta di un fenomeno poco conosciuto, riportando alla luce vicende e questioni di cui si era persa ogni memoria e diventando la principale fonte micronazionalista in ambito italofono. Venne persino classificata come la più grande micronazione italofona dal giornale italiano "L'Espresso" in un articolo del 2012.



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